venerdì 24 dicembre 2010

ahhhh.....quanto mi tira il tirreno.....

Martedì 21 dicembre 2010 - Fiumara

Ebbene si, dopo una ricerca nemmeno troppo lunga, Lorenzo ha trovato la sostituta del Blu King: si chiama Dolci Pensieri.
Genesi 43, scafo blu, coperta in teak, moooooolto elegante e armoniosa nelle forme; decisamente più classica e meno peperina del C45s ma è comunque una gran bella barca.
Partiamo alle 8 da Giulianova con un meteo promettente, la temperatura si è alzata parecchio rispetto ai giorni passati e anche in montagna le strade sono praticamente pulite.
Vento, onda lunga, tiepidino.... che gran figata!
La prova in mare è stata fatta inizialmente con la sola randa (steccata con carrelli su rotaia harken) poichè il genoa "nuovo" non era reperibile (probabilmente sbarcato erroneamente dall'armatore); ci allontaniamo un po' e decidiamo per il rientro di tirar fuori il gennaker....
Esperienza nuova visto che la vela è armata su un rollgen: sicuramente facile e comoda da issare e aprire, sulla chiusura c'è un attimo da studiare perchè non mi ha convinto molto; palese è che il gennaker è piccolino nonchè tagliato molto piatto e con una larghezza mediana contenuta..... nonostante questo, complice un bel vento di una quindicina di nodi abbondanti, siamo riusciti a tenerlo intorno ai 160° di apparente a 7 nodi fissi di GPS quindi nonostante le dimensioni modeste tirava da matti.
Il rientro nel tevere è stato "formativo": corrente (ma dai?!?!) tronchi alla deriva, interi "canneti" di alluminio messi bene in riga in file di anche 4 o 5 unità.
Chicca finale l'ormeggio sfruttando la corrente: la barca traslava lateralmente nel suo "box"come se avesse avuto bow thruster lungo tutta la carena.
Pochi ormeggi più in la c'è il proto del nuovo C26 presentato a Genova quest'anno, senza considerare i vari C45, C35, C52RS e ben tre C51s messi uno accanto all'altro.

Ora si pensa al trasferimento, si prospetta un capodanno in zona Ischia/Capri :D


sabato 18 dicembre 2010

Freddo porco!

Settimana di gelo in Abruzzo.
Dopo una settimana nell'orrida Chieti torno al mio amato Adriatico che mi accoglie con spiagge bianche....non in stile caraibi però!
Neve fino alla battigia: una cosa che non si vede spesso; ma a parte la meraviglia iniziale non è che della sabbia me ne freghi molto, i miei pensieri è da lunedì che sono fissi a Sir Galahad...perchè se la neve è arrivata al mare.......

Forse avrei fatto meglio a lasciare il webasto accesso.....


Montate le catene in luogo del dyneema e messe le gomme termiche al carrellino d'alaggio ho dato l'esempio (cattivo) ai laseristi (non come quei 2 contenderisti anziani che hanno preferito starsene al calduccio a casa) e così con ben 4 gradi centigradi ci siamo fatti un'oretta (di cazzeggio io, di manovre gli altri) nel bacino portuale; ho dato si l'esempio ma loro sono stati moooolto lenti ad armare e "inmutarsi" quindi il bel venticello che c'era alle 14.30 è andato scemando fino a lasciarci completamente a secco d'aria.
Muta lunga e spray top e non stavo poi troppo male, specie considerando che per il poco vento i movimenti in barca erano pochi e i muscoli non hanno avuto modo di bruciare glucosio in quantità.
Però....c'è un però!
Guanti a dita tagliate: bocciati!
Dopo 10 minuti avevo perso la funzionalità dei mignoli, quando anche gli anulari mi stavano abbandonando siamo per fortuna rientrati.

Se c'è vento domani si replica.

domenica 12 dicembre 2010

Parentesi in equipaggio

Oggi regata di circolo a Gigl!
Percorso: Giro antiorario dell'allevamento di cozze con partenza in stile corsa dei cavalli;
Equipaggio: Massimo, Vittorio (lo stesso del contender) e me;
Barca: Grrinta (Nova 25)
Vento: NW 5-8 nodi
Siamo andati proprio bene, sbagliando praticamente niente (a parte quando io ad una ammainata ho aperto lo stopper sbagliato -_-").
Partenza autoritaria: graziamo Juno rinunciando a buttarla fuori, ci coprono ma ci liberiamo, strambiamo in un fazzoletto d'acqua riaccelerando alla grande e partendo primi e sopravvento a tutti.
ovviamente veniamo sverniciati da Juno (ULDB53) e Midnight Express (Te Salt) ma teniamo sul resto della flotta; decidiamo di andare a prendere il mini quindi orziamo spostandoci sulla sinistra e appena possibile diamo spi mentre gli altri ancora procedono di bolina larga-traverso stretto: la manovra, che a leggerla così sembra folle, invece paga bene e ci rifacciamo sotto a mini e juno distaccando F36.7 , Nova 37 e tutti gli altri tranne un elan 45 che invece è partito molto sotto e procede di bolina esatta.
Lato nord della cozzolara fatto bordeggiando tenendoci sulla sx e veniamo passati solo dal 36.7
Diamo nuovamente spi per il bordo finale: distacchiamo gli inseguitori e ci avviciniamo ai fuggitivi... concludiamo con un passaggio al fotofinih ai danni dell'elan45.
Meglio di così non potevamo fare, siamo contentissimi del risultato.

Rientriamo e scappo a pranzo da nonna (santa donna che mi ha tenuto in caldo chitarra, pollo e dolci vari)

Mi riaffaccio al porto e vedo che alla lega navale si apprestano le decorazioni natalizie.... molto probabilmente domani il mio contender sarà sfruttato come supporto per lucine colorate....mooolto poco dignitoso per un legnetto!

sabato 11 dicembre 2010

Eppure non imparo...

Sabato scorso c'erano:
  • maestrale teso
  • laseristi in tenuta da battaglia
  • ben 2 (due!!) gommoni appoggio
così nonostante il freddo porco, l'umidità alle stelle e qualche piovasco, mi decido ad armare mentre Vittorio diserta per evitare situazioni a rischio per la spalla (slogata a giugno, ndr).
Confesso che comunque non impeazzivo all'idea di bagnarmi, però come si fa a dire di no ad una serie di planate da urlo?!?!?
E poi.... i "marmocchi" erano agguerriti.... e le condizioni erano ottimali per portare avanti la mia opera di convinzione pro-contender (e anti-laser).
Muta lunga e scarpine fashion per ottimizzare il grip e l'agilità, trapezio e giubbino e si parte!
Per evitare rischi, mi trascino con vela praticamente a bandiera zigzagando tra le barche ormeggiate, supero l'ultima ed entro nel vento vero....rafficatissimo!
Poco male, piano piano anche i laser escono e così mi appresto a fare sul serio: cazzo vang, afferro il trapezio, piede sul bottazzo e........sbammm!!! Vedo il boma alzarsi in verticale, rientro al volo e contemplo il cavetto d'acciaio del vang in pezzi.
Ovviamente il contender è ingovernabile senza vang in quelle condizioni, quindi temporeggio e appena escono anche i gommoni ne chiamo uno, ammaino la randa e mi faccio trainare allo scivolo.
Peccato.
Quel pezzo del vang non mi convinceva da un po', ma continuavo a rimandare la sua sostituzione...
ovviamente le cose si rompono sempre nel momento meno opportuno, ma non è colpa loro: sono io che anora non mi metto in mente che sul contender (ancora più che sulle altre barche) nulla deve essere lasciato al caso e ogni componente deve essere al 100%
Se non curi tutto nei dettagli prima o poi qualcosa ti abbandonerà e potresti rimediare solo uno spavento o un bagno... oppure potresti farti male e anche tanto!

Il giorno dopo ero bloccato a casa da altri impegni e così la riparazione l'ho effettuata oggi: dyneema da 6 e ora sono sicuro al 100% del mio vang anche se c'è già il progetto di un upgrade della leva per aumentarne il range di regolazione, quindi ho fatto delle piombe a misura senza tagliare lo spezzone (lungo) di dyneema così da poterlo adattare alla nuova leva.

Oggi poi era anche possibile un'uscitina, ma ho preferito dedicare un po' di tempo ai quadrupedi. Comunque non mi sono perso nulla: poco vento e si è messo sul tardi quando il sole era già basso.

Domani mattina regatina sociale tra barconi e se nel pomeriggio le condizioni fossero simpatiche, merenda a base di contender :D

lunedì 22 novembre 2010

Barchinone e barconini...

...in pratica mi è difficile andare su barche normali.
Dismesso (quasi) il grande barchino (contender) salgo su piccoli barconi.
Tre settimane fa l'ultima uscita in contender con Vittorio: bello, divertente come al solito, io sfotto il "novellino" lui sta al gioco e medita vendetta; da segnalare occhiatacce durente il varo verso un tizio che aveva lasciato la barca in mezzo allo scivolo in attesa di chissacchi e semirissa sfiorata al rientro sempre con lo stesso tizio che (dopo 2 ore) ancora non si levava dalle palle.
Ieri invece uscita con Massimo sul suo minialtura: riaffiora qualche emozione provata con l'Este 24 (il mio primo amore) anche se questo ha il culo un po' più pesante e si sente, bella giornata tra le ariette.
Sempre in tema di piccoli barconi, oggi ho finalmente trovato alcune foto della straregata fatta con Cassio sul TeSalt Midnight Express.... veramente, veramente ma VERAMENTE divertente! Viva i Mini Transat!

Eravamo proprio senza gennaker


Solo una cosa ricordo negativamente: avevamo costantemente l'ansia di finire contro qualcuno... direte: "basta guardare avanti, no?"
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...e avete ragione, ma non era così semplice!

Cucù, c'è nessuno???

domenica 31 ottobre 2010

Finalmente "allenamento"

Giulianova - Sabato 30 ottobre 2010

Mi vedo verso le 14 alla lega con Vittorio, vento assente, lui titubante, io speranzoso: armiamo e ci avviciniamo allo scivolo.
Nel frattempo arrivano anche gli optimisti e una laserista (gli altri sono a non so quale regata) ma noi non li aspettiamo e usciamo: si inizia a sentire qualche refolo di scirocco.
Lo scivolo è...... scivoloso (ma dai?!?!) ma pochi problemi e così in poco siamo fuori; Vittorio dopo la lunga pausa post-slogatura (della spalla ndr) inizia a familiarizzare, prova qualche virata, la spalla sembra ok quindi inizia a godersela anche lui.
Intanto il vento aumenta un pochino, diciamo 5-8 nodi, e ci mettiamo a fare qualche speed test. Va sempre meglio Vittorio e a parte qualche attimo di distrazione ha un passo dignitoso e spesso un ottimo angolo.
Siamo fuori da 2 ore e inizia a fare freschetto col sole che scende quindi rientriamo.
Non ho voglia di aspettare gli altri e il gommone quindi mi approccio alla scivolo solo soletto, tiro fuori una zampa e mi fermo; tuttavia il boma è sulle sartie se metto la prua verso terra quindi per evitare casini la giro nello scivolo (al millimetro) e tiro giù la vela, poi procedo a tirarla fuori.
Arriva quindi Vittorio che col mio aiuto in "frenata" non ha problemi e tiriamo in secca anche "Saevus".
Si sciacqua (io anche la vela visto che in una virata ho avuto la brillante idea di dimenticarmi la scotta incastrata nella torretta girata, devo ricordarmi di metterci un elastico di richiamo e dare una lubrificata generale).

venerdì 29 ottobre 2010

Lunga pausa

Rientrati da Follonica siamo rimasti fermi per un paio di settimane.
Ora le barche (tutte e 3!!!) sono alla LNI di Giulianova ma finora ho fatto solo un'uscita io in compagnia di laser e optimist.
Una bella uscita tra l'altro, vento 10-12 nodi, forse solo un po' troppo rafficato ma davvero divertente.
Con quella uscita posso dire sia iniziata la procedura di conversione delle giovani leve al contender eheheh
Già l'allenatore l'ho visto sorpreso e meravigliato dal legnetto e i ragazzi.... beh.... prima o poi si stuferanno di venire sverniciati e si faranno anche lo un mezzo rapido :P
Per domani prevista uscita insieme a Vittorio :D

lunedì 27 settembre 2010

Soddisfazioni da pippa!

Follonica, 24-26 settembre

Concluso il weekend Follonichese.
Partenza di venerdì, primo pomeriggio, arrivo a Bracciano dove abbiamo caricato le barche sul mitico ellebì d'epoca (a sandwich con 2 gomme in mezzo) e ripartenza per Follonica dove arriviamo sotto la pioggia alle 10 di sera.

Sabato
Dopo una bella dormita al b/b Eden Beach (simpatici e gentili i proprietari Enrico e Marika, un box doccia degno di questo nome, camere pulite, una vista spettacolare sul golfo con annessa isola d'Elba e isolotti vari, il tutto ad un prezzo onestissimo: consigliato!!!) mi sveglio alle 7 e intanto che aspetto l'uscita dal letargo di Lorenzo mi faccio un'ora di passeggiata sulla spiaggia.
Arriviamo al circolo e ci si saluta con tutti, conosciuti ma anche no, perchè tanto si è tutti amici accomunati oltre che dalla passione per la vela, anche da quel gioiello che è il contender, è vera empatia :)
Tra tutti (e non sono pochi) c'è gente veramente forte, tipo il novello campione italiano e il futuro (attuale) vincitore della ranking nazionale.....mica pizza e fichi!
Il vento non si fa desiderare, da subito è bello fresco e io so da subito che sarà una bella faticata.
Ci fanno fare 3 prove ed credo sia superfluo dire quanto i miei (non)muscoli abbiano patito durante la terza (che tra l'altro non ho nemmeno concluso a causa di una scuffia disastrosa)
Partenze tutte fatte in barca e lontano dagli impicci che a far danni da coglione con questo venticello non ci vuol nulla quando si è pippe come me.
Prima prova: bolina arrancata, vang medio, base con 4 dita di camber, cunningam appena puntato e deriva alla seconda tacca: snaso in continuazione per riuscire a tenerla e mi ritrovo in breve nella seconda metà della flotta; ottimo il primo lasco a tutta birra dove recupero bene, sono insieme a Martini (mica male!) peccato che mentre schienocazzopoggio nel secondo lasco volando su una cresta (piccola nota: onda corta e ripida più adriatica che tirrenica) e scendendo molto poggiato, metto il piede destro quasi a centro poppa, perdo il progrip e volo letteralmente sulla panca sottovento -_-" la nota positiva è che sia io che sir galahad siamo illesi, quella ngativa è che mentre ci tiriamo su veniamo sverniciati da diversi amici-avversari. Seconda bolina parente stretta della prima e poppa senza infamia con giro di boa e stacchetto di traverso da manuale con distacco degli inseguitori.
Seconda prova: stavolta uso il vang per far piangere il boma che acquisisce una bella forma a C (maledetto alluminio) e la tengo molto meglio in bolina ma un bordeggio errato (e un piccolo dettaglio scoperto nella terza prova) non mi fanno brillare; laschi da manuale, seconda bolina parente stretta della prima, poppa non male e di traverso recupero alla grande su un collega che mi precede: per un soffio non riesco a sfilarlo da sottovento in gran planata, così mi riaccodo aspettando le raffiche per riprovarci (odio orzare per coprire) ma....scarso di intensità e direzione e finisco in acqua.... la barca è potentissima e così mi trascina per almeno mezzo traverso...il tempo necessario a riarpionare con le zampe il pozzetto e tirarmi su con una bella orzata; peccato che nel frattempo alcuni mi passano...riesco giusto a resistere all'attacco di Bruno Orfino e una volta arrivati lui mi spiega che con vento così oscillante devo avere più riflessi e agilità per provare una conduzione rischiosa perchè alla fine potrebbe pagare di più starsene tranquilli nel pozzetto evitando di fare cazzate.


L'impietoso scatto del fotografo che mi becca mentre faccio sci nautico

Terza prova: capisco che se tengo il boma più largo, la velocità aumenta esponenzialmente a scapito di una minima perdita di angolo... bene! Solo che ancora non ce la faccio a tenerla piena (più tardi Stephane mi consiglierà di alzare ancora di più la deriva in quelle condizioni); purtroppo poi scazzo completamente il bordeggio e in una virata mi pianto prua al vento e così sono tipo negli ultimi 3-4 però........ al lasco il vento aumenta da dietro e io avanzo insieme a lui recuperando metri su metri alla velocità della luce (penso di aver fatto alcune tra le mie più belle planate contederistiche in quel lasco) ma poi...scarso, finisco in acqua, cazzo e orzo bello vivace per evitare il disastro della prova precedente ma in quel preciso istante arriva una rafficozza che non solo mi fa uscire dall'acqua ma mi fa anche volare sottovento, in acqua tra barca e boma! cerco di risalire rapidamente sfruttando la torretta e la scassa prima che la barca vada a 180° ma le braccia (come pure gli addominali......si,proprio loro: avevo il trapezio molto lento e così sono toccati gli straordianri anche a loro) non avevano più benzina: barca a 180, lento inerpicarsi sullo scafo, eskimo (con occhiali da vista (dimenticate le lenti a Giulianova :@) con annesso quasi affondamento di gommone assistenza che mi stava avvicinando da sottovento e dopo 3 secondi di calcoli mentali decido di ritirarmi;
2 motivi principali:
-ho perso 10 minuti e gli altri sono ormai ben lontani
-se scuffio di nuovo mi ci vuole una mezzora per risolvere...fisicamente sono un rottame....
Il gommone appoggio, felice di galleggiare ancora, mi da i punti di riferimento per ritrovare il circolo e allostesso tempo evitare degli scogli affioranti lì vicino e così taglio il campo di regata mentre gli altri sono a metà della seconda bolina.
cena è sera, zampe sotto al tavolo e oltre a conoscere diversi colleghi "nordici", scatta il solito divertentissimo scambio di aneddoti: vendette tra laseristi, carrelli stradali che seminano il panico per le strade, una testa di porchetta infilzata sulla penna d'albero del pluricampione con questa che finisce per scivolare fino all'attacco delle sartie e mi è giunta voce che dall'altro lato del tavolo Patrone abbia dato spettacolo con storielle subito tradotte in inglese;

Domenica
Vento poco e così si ciondola per la spiaggia parlando di gnocca e prossime regate, gnocca e campionati invernali, gnocca e attrezzature. L'unica cosa che è riuscita (ma solo per un istante, eh!) a calamitare l'attenzione dei contenderisti distogliendoli dalla gnocca, è stata l'ostentazione delle mie nuove scarpette fucsia shocking.
Alla fine si va in acqua, finalmente ondona lunga tirrenica da SW ma vento poco e oscillante, 2 tentativi di dare la partenza ma alla fine tutti a casa. Il rientro è una bolina spaccata e così si fa subito a capire come sia scattata una regata ufficiosa tra buchi, rotazioni e raffiche. Ovviamente appena sono rientrati tutti, si alza un bel vento parente di quello del giorno prima -_-
Premiazione e mi becco pure una vela di cristallo in quanto partecipante più giovane.
Carichiamo le barche e torniamo in B&B, ripartiremo la mattina dopo con calma.

lunedì 13 settembre 2010

Settembre sul lago - atto II

quì un piccolo resoconto soft
http://www.ivelacci.com/raduni-f4/sabato-11-dom-12-lago-di-bracciano-t2684.htm#56053

ora qualche aggiunta tecnica:
sabato mattina oltre alle parolacce per le lamelle, c'è stata anche una mezzora buona di lite con l'accrocco per regolare l'apertura delle crocette, e solo per giungere alla conclusione che l'accrocco non funziona più, in pratica un motivo in più per cambiare albero... peccato, perchè un pochino mi sono affezzionato al mio mio vecchio wavelength compagno di mille scuffie (vabbè, magari non mille ma comunque tantissime).

Per la prima volta ho lasciato completamente in bando il cunningam, proprio come se nemmeno fosse montato; il motivo è che alle regate dello scorso weekend la dote che mi mancava maggiormente era l'angolo, così ho optato per conservare una concavità più arretrata con un bordo d'ingresso più piatto. Il risultato è stato quello atteso e tralasciando per un momento le classifiche, avevo lo stesso angolo degli altri pur non perdendo nulla come passo e anzi, penso fossi sulle prestazioni di quelli che col contender ci parlano; A farmi perdere passo erano le raffiche che mi buttavano giù molto più facilmente di quanto non accadesse agli altri carbomuniti anche più leggeri di me (motivo principale per cambiare materiale dell'albero, insieme al momento d'inerzia in caso di onda in prua). Altri momenti per me penalizzanti erano gli scarsi di intensità: infatti da quello che ho potuto notare la ullman in laminato è molto (troppo) sensibile a queste variazioni e per tirare esige di essere accuratamente regolata, in particolare di vang (per regolare il quale si deve anche agire sulla scotta). una strada che vorrei tentare (ma non in regata magari) è quella di lasciare una vela regolata per i momenti di poca pressione e poi affrontare i rinforzi cazzando la scotta per abbasare il boma e chiudere la balumina; l'inconveniente è che così facendo si porta il boma molto a centro barca e così forse mi toccherà riportare il grasso un po' in avanti col cunningam... vadremo :)
Voglio poi modificare la parte di trapezio tra anello e strozzatore in moda da avere una coda velocemente regolabile così da potermi tirare fuori dall'acqua in caso di scarso prolungato senza però dovermi sganciare o agire sullo strozzatore.
Riguardo le lamelle ho una mezza idea di chiudere completamente la parte più a prua della scassa dove in effetti la deriva non arriva mai, poi proverei delle lamelle più morbide per un breve tratto e infine lasciare la parte a poppa completamente aperta (ovviamente il tutto unito ad un tappo degno di questo nome).
I circuiti... il vang a circuito chiuso finisce oggettivamente un pochino tra le palle quando è cazzato in regime da ventone ma forse riesco ad ovviare portando la coda a prua davanti all'albero e con un elastico che dal ponticello la tiene in tensione; base e cunningam invece restano di lunghezze e ingombri dignitosi.
Voglio accorciare la barra del timone, ma allungando di almeno altrettanto lo stick (con ondina lacustre, steso al trapezio molto a prua, già ora sono al limite: in pratica tengo lo stick tramite il pomello finale).
Il rake che ho mi sembra buono, il boma sembra alto perchè l'albero non flette molto, ma quando c'è molto vento e ci vado pesante di vang, arriva ad un'altezza di poco maggiore che se montassi una vela classica.
Urge (e forse questa è la spesa più impellente) un boma in carbonio leggero; l'attuale è estremamente penalizzante in poppa se non c'è abbastanza aria da tenerlo in posizione e ce ne vuole ancora di più in caso mi venisse voglia di rollare e/o pompare per bene.
A proposito di pompaggio e rollio: ammazza i braccianesi quanto vanno! ahah Pensavo fosse una peculiarità di Riccardo e invece anche Stephane... ci da! dopo il primo attimo di smarrimento mi sono adeguato (pena il venir risucchiato degli inseguitori) e alla fine di domenica penso anche di aver acquisito tecnica e ritmo se non buone almeno decenti.
Timone, deriva e pozzetto hanno bisogno di qualche ritocchino, dovrò ricordarmene a follonica sperando di avere tempo per metterci mano. Indispensabili le "L" per tenere la deriva nella scassa, altrimenti ogni scuffia con deriva non bloccata dalle cime di up-down mi fa venire il patema d'animo (oltre che far diventare scomoda l'operazione di raddrizzamento a causa dell'eccessiva libertà di scorrere).
Altra cosa da cambiare sono i filetti in nylon sulla balumina della vela con altri di lana.
Le scarpette nuove rosa shocking tengono incredibilmente sul progrip ma sono peggio di saponette sulla vernice (e anche gli stivaletti non erano molto moglio) quindi il pozzetto va quasi del tutto foderato; quest'inverno provvederò, tanto avevo già deciso di eliminare il verde :)

Osservazioni sull'attrezzatura altrui

Molti avevano bandierine segnavento in testa o vicino alla vare del boma: non mi convince, mi trovo benissimo col mio amico filo di lana sullo strallo, magari ne aggiungo solo altri 2 più corti alle sartie per aiutarmi in poppa.
Sabato nonostante il ventone credo ci sia stata solo una rottura: la trozza su un avantgarde, comunque velocemente sostituita la mattina seguente.
Tra le vele c'erano circa 10 elvstrom in laminato, poi 4 o 5 dacron, una wavelength in laminato e le 2 ulmann mia e di Lorenzo.
A vedere le classifiche i legni sono stati surclassati dalle plastiche ma ciò è probabilmente dovuto (quasi) solo ai manici che ci stavano sopra.

mercoledì 8 settembre 2010

Settembre sul lago- atto I

copio e incollo il report che ho scritto per la mailing list di classe.

Bracciano - 5 settembre 2010

Visto che nessuno ne da notizia, provo a parlarvene un po' io.
Poichè ero moooolto lontano dalla testa e non ho le classifiche, non posso darvi un report sulle prime posizioni, quindi mi limiterò a raccontare quella che è stata la mia giornata.
Partenza da roseto alle 8.30 con Lorenzo, macchina in prestito e barche a sandwich con ripieno di copertoni d'auto; poco traffico e così alle 11 siamo all'AVB. Mentre Lorenzo slega le barche, io vado insieme a Mario a fare l'iscrizione presso AVVV. Poi con l'aiuto di Stephane e Riccardo Baronio scarichiamo e iniziamo ad armare. Siccome durante le operazioni di carico il giorno prima, metà di una lamella ha ben deciso di abbandonarmi, mi ritrovo ad armeggiare con "Artiglio" e nastro trasparente per dare una rattoppata che (spero) possa tenere.... rimetto la barca dritta, e inizio a mettere mano alle basse aspettandomi condizioni di vento leggero/medio. Ci mangiamo una cotoletta, tiriamo su le vele e andiamo in acqua. Subito si è palesato il mio timore più grande: ho il pozzetto che sembra un idromassaggio per quanta acqua entra dalla scassa della deriva -_-"
La fiducia che riponevo nella riparazione lampo della lamella era malriposta
Vabbè, ormai non posso farci nulla, metto il tappo che almeno mi evita di portarmi appresso in pozzetto 10 litri d'acqua e attraverso il lago per raggiungere il campo di regata; man mano sento il vento (in poppa/lasco) aumentare e già inizio a maledirmi per aver messo su un albero in stile "pioppo" anzichè "giunco".
Iniziano le procedure di partenza: i primi a partire sono i 470 e osservandoli è palese che vuoi per il vento, vuoi per la conformazione del lago, la tattica non lascia posto a estro e fantasia: megabordo mure a dritta, virata quasi in layline e quando arriva lo scarso si rivira e ci si fa portare in boa dal buono. Nel frattempo partono i fireball e contestualmente issata di "charlie" e "papa", ero distratto e così mi preparo per prendere il tempo al minuto; purtroppo nel frattempo ero scaduto sulla sinistra della linea e così tra lo strambare, lo scorrere la linea, aggirare un ammasso di finn che stavano tra le OO, parto si in barca comitato ma con una decina di secondi di ritardo. Sono comunque tranquillo perchè generalmente con quelle condizioni ho una buona bolina....e invece NO! Causa vento teso avevo tirato su un po' troppa deriva e così nonostante la partenza sopravvento a tutti e libero da coperture, scarroccio e in 30 secondi mi ritrovo sottovento a tutti. Decido quindi di abbassarla (non tutta comunque) e la situazione migliora un po' ma ora non la tengo e così mi ritrovo a navigare un po' più poggiato e snasare e/o lascare sulle raffiche.... in conclusione giro la boa ultimo. Il morale si risolleva nei 3 bordi alle portanti, dove scelgo di rischiare la conduzione in strapoggia e recupero molta strada fino a portarmi a ridosso di Lorenzo, e Mario. La seconda bolina la affronto con il vang cazzato che più cazzato non si può per cercare di piegare lal massimo il "pioppo" e ma non è che vada tanto meglio, tant'è che non riesco a guadagnare su Lorenzo (passato per un suo errore all'inizio della bolina appena dopo il giro di boa) e anzi perdo ancora qualcosa da Mario. Nell'ultima poppa però vado alla grande in strapoggia rollando sulle "ondine" (a parità di vento, al mare sarebbero state di almeno un metro) e riesco così a riprendere Mario che sceglie una conduzione più conservativa.
Seconda prova con ottima partenza, sono il più vicino alla barca comitato e sono partito 2-3 secondi dopo lo start; però..... mi manca ancora qualcosa in angolo e così in due da sotto mi portano a dover virare. Da lì tento di rimanere più al centro del campo cercando di sfruttare le serie di buoni e scarvi visto che ora il vento si è fatto più ballerino e fino ad un certo punto la cosa mi paga ma poi entro in una chiazza da trapezietto e perdo ancora strada che poi in parte recupero alle portanti; stesso copione per il sendo giro ma a differenza della prima regata non riesco a riagganciare Mario (Lorenzo nel frattempo è DNS avendo qualche problemino fisico mentre un altro contender che avevo passato al primo lasco credo si sia ritirato dopo una scuffia nella seconda bolina).
Il ritorno all'AVB è una mega bolinona in cui saltano fuori tutti i miei limiti di preparazione atletica (e che in parte si erano già fatti vedere alle fin delle boline della seconda prova).
Ora la barca è lì e io non vedo l'ora che arrivi sabato per poterla rivedere e per rifarmi delle brutte boline di ieri.

Federico
ITA 219

giovedì 2 settembre 2010

a volte ritornano...

Finalmente dopo una lunga degenza, la settimana scorsa Vittorio si è deciso a rimettere il Q-lo sul legno :)
Ora ci vorrà un po' per riprendere confidenza anche perchè la forza nel braccio è ancora al 20% (così dice) ma confido che a breve potremo ingarellarci in 3.
Il giorno dopo c'era più aria e così Vit si è risparmiato e io soo uscito con Lo, per la prima volta entrambi avevamo la ullman. Prestazioni simili (secondo me io andavo un pelo di più), ci siamo anche scambiati le barche e ancora una volta ho potuto apprezzare quanto la sua sia più easy da portare; la differenza (a spanne) dipende per il 50% dall'albero carbo che in condizioni di onda corta (non) si fa sentire, 30% boma carbo (momento d'inerzia mooooolto minore) e 20% timone pala fissa e con profilo più moderno del mio. Il risultato è che inizialmente andavamo ugualmente, poi ho cambiato stile di conduzione e la barca ha cambiato passo: questa va più assecondata e "lasciata fare", la mia è più da domare... la parola che mi viene in mente per descrivere la sensazione che si percepisce nel fare il confronto è proprio "facilità".
Nota nettamente a favore del mio legnetto è invece il vang: nonostante io abbia vecchi RWO una cima "segamani" il tutto è più efficiente dell'accoppiata swiftcord Got-MAf & harken carbo/ti-lite, suppongo causa errato dimensionamento cima-bozzelli. Vedremo di metterci le mani per migliorare.

martedì 17 agosto 2010

brezzette e brezzone

Come volevasi dimostrare con le ariette non riesco ad andare...
Ultima prova del trofeo Perla Verde a S.Benedetto, c'era giusto un refolo e non avevo ne' passo ne' angolo... risultato scontanto: un bel merdesimo.

Qualche giorno dopo invece vedo un bel temporale in arrimo, armo la wave e gli vado incontro: planatone da urlo finchè resto sulla periferia, poi entro dentro e nonostante fossi di lasco vengo catapultato in acqua. Per rialzarla mollo anche il vang ma nulla da fare, non risale. Situazione divertente vista la totale assenza di onde e il vento che spinge parallellamente alla costa. Quindi riesco, una volta portata a 90°, ad agganciarmi al trapezio e utilizzare questo per rialzarla. La cosa figa è che una volta tirata su, con la vela che sbatacchiava a bandiera, dovevo restare steso al trapezio per impedire che scuffiasse di nuovo eheheheh. Con l'avvicinarsi del centro della depressione il vento (non so quanto fosse... 30? 40? boh) inizia a rafficare con qualche scarso e approfittando di questi guadagno la riva.
Peccato essere stati soli in mare perchè con qualche sicurezza in più si poteva tentare di rischiare qualcosina e volareeeeeee.

giovedì 5 agosto 2010

Aggiornamento

Alloooora...
ormai è ufficiale ed anche ufficioso che questo blog non viene aggiornato tanto frequentemente quindi ora procedo al primo di (credo) molti riassunti della situazione.
sono uscito molto, e a parte questi ultimi 3 giorni sempre con la ullman "nuova" che si è così beccata anche delle discrete sventolate. Il rake è stato abbattuto drasticamente e ho ottime sensazioni con venti, diaciamo, sopra i 7-8 nodi: ho potenza, ho angolo e posso giostrare tra i 2 a mio piacimento; la prova definitiva l'ho avuta domenica scorsa durante una regata a S.Benedetto in mezzo ad altre barche e una decina di nodi: avevo una bolina devastante, assolutamente fuori dalla portata degli altri contender e credo superiore anche a quella di molti FD, poi in poppa perdevo qualcosa rispetto agli altri ma non credo dipenda dalla vela, piuttosto dal fatto che ancora stento a capire come il legnetto voglia essere condotto in questa andatura.
Se sui 10 nodi sono un treno, lo stesso non si può dire per intensità inferiori... ancora non ho potuto fare confronti con gli amici contenderisti ma la sensazione che ho è come di un gran potenziale ma assolutamente inespresso.... difficile da spiegare ma ho come l'impressione di andare con la frizione mezza schiacciata... durante l'ultima uscita la cosa è migliorata un pò con una differente regolazione (specie della base, ma prima di parlarme vorrei avere dei feedback perchè è poco usuale).
L'altroieri e oggi invece, ho ripristinato la vecchia wavelenght e fatto qualche video che vedrò di tagliare e montare.

lunedì 12 luglio 2010

Super riassuntone, parte VI

Domenica 11 luglio

Ho un sonno che non ci vedo, nel pomeriggio di ieri riesco a trovare Martini e concludere per la ulmann: bella, mi piace! però necessiterebbe di un bell'aggiustamento del rake che non ho tempo di fare e sopratutto collaudare quindi insisto con la Cicada (grazie ancora Lorenzo).

Prima partenza
parto benino, ho ITA 4 (un certo regatante pluricampione del mondo) una trentina di metri avanti e una decina sottovento, davvero un bel punto di riferimento! riesco grazie alla sorte benevola a navigare quasi sempre in aria pulita e a raggiungere la mia tanto agognata sinistra del campo di regata. Arrivo in boa e... sono 8°!! WOW!!!! La gioia dura poco visto che alle spalle sono tallonata da un gruppetto di 4 contender agguerriti come non mai tra cui ache l'inossidabile Patrone sulla sua fiammante Brontolo; visti gli scarsi risulatati nelle poppe di ieri sono quasi rassegnato al fatto che verrò sverniciato e invece accade l'insperato: vado forte, ieri ho imparato molto dai miei errori e così gli inseguitori mi si compattano dietro ma non riescono a passarmi e insieme ci avviciniamo tutti sensibilmente a Betta che in boa mi precederà di una decina di secondi. Nella seconda bolina invece di credere nella sinistra anche a scapito di qualche duello vista la densità di contender da quella parte, opto per sfruttare un bel canale di aria pulita che mi fa salire bene al centro del campo di regata: la cosa purtroppo non mi paga e in boa di bolina mi ritrovo a dover inseguire... sinceramente preferivo essere preda piuttosto che cacciatore! alla boa di poppa sono ancora dodicesimo ma ho a mia volta un inseguitore agguerrito... da scemo, idiota, ecc. mi faccio passare nello stacchetto finale di traverso... solo mezza lunghezza mi ha relegato al 13° posto dopo una prima metà di regata quasi perfetta... e la cosa mi brucia parecchio!

La seconda prova vede una maggiore pressione sulla destra che io non vedo e quindi non va proprio benissimo, ero gasato per la prova precedente ma ora l'unico pensiero che ho è che essendo la quarta prova ho uno scarto da giocarmi...

Per la terza prova il comitato sembra indeciso se fari partire o meno; io insieme ad almeno un altro 70% della flotta lanciamo messaggi subliminari puntando diritti al corridoio di lancio ma il comitato non ne vuole sapere di mandarci a terra e così ci fa partire per una prova da suicidio: salti di vento di 20° e barche che nonostante siano sulle stesse mura e ad una trentina di metri l'una dall'altra, hanno prue completamente diverse. La poppa è un'agonia. Secondi giro più corto ma sempre da tragedia greca, nessuno ci capisce un cavolo e alla fine il fottore C ha il sopravvento (e non si lascia nemmeno orzare tanto facilmente).
Alla fine un altro sedicesimo che sa di amaro viste le condizioni a metà tra la tragedia e la commedia.
Di seguito allego la classifica generale: non nascondo che viste alcune premesse sono piuttosto deluso, penso che un paio di posizioni in meno sarebbero state per me più giuste ma tant'è, come esordio non posso certo lamentarmi anche perchè il livello credo fosse davvero molto alto per essere "solo" una regata di ranking list.

http://www.ragnavela.com/images/stories/eventi2010/contender.pdf

Super riassuntone, parte V

Sabato 10 luglio

E' giunta l'ora!
Causa solito lavoro notturno/mattutino arriviamo tardino a S. Benedetto, comunque appena in tempo per il briefing ma comunque non abbastanza presto per prendere la "nuova" vela... tutto sommato non mi cambia granchè visto che la Cicada prestatami da Lorenzo per l'occasione si è dimostrata (nei limiti della sua vecchiaia) abbastanza performante con le ariette.
Dopo un po' di fila nel corridoio di lancio, finalmente mi lascio alle spalle i frangiflutti e inizio a provare qualche bordo, per fortuna partono prima gli FD (mi ero dimenticato di dirvi che insieme a noi anche gli FD svolgono una regata nazionale) così ho un pochino di tempo in più.
Prima partenza: ai -1 alzo la testa e in barca comitato vedo una bolgia di barche.... io la mia biondina col cavolo che la infilo lì in mezzo!!! allora visto che mi sembrano tutti belli piantati decido di partire lanciatissimo, poggio dietro alle spalle del gruppone che fa tappo e da sottovento alla linea inizio a risalire in un varco; ne viene fuori una partenza senza infamia ne lode: regalo una trentina di metri a quella decina di regatanti che sono riusciti a partire in barca e lanciati ma vengo fuori molto meglio di quelli che incaponiti sulla posizione non hanno dato importanza a navigare in aria pulita e liberi da orzatori folli (ho visto almeno un paio di concorrenti fare angoli ASSURDI che io nemmeno remando avrei potuto tenere).
La regata procede bene e sono bene o male a portata visiva della flotta davanti a me; si lotta per tenere la posizione e specie in poppa soffro da cani: con questa arietta non riesco a sentire bene la barca e così il mio angolo di discesa ne risente parecchio; comunque c'è di positivo che piano piano almeno l'assetto longitudinale migliora parecchio. All'arrivo nonostante aver sbagliato qualche virata (ancora non sono completamente a mio agio con i trapezi tradizionali) conto davanti a me solo 9 barche.... peccato che evidentemente altre 5 giocavano a nascondino dietro qualche FD visto che alla fine in classifica sono 15°... ma va bene! come esordio non c'è male, se poi si guarda il livello di preparazione e evoluzione delle barche intorno a me, il sorriso si allarga ancora di più :-D

Seconda partenza: parto più in barca e un pelo meno libero della precedente, comunque insisto nel bordo perchè voglio la sinistra ad ogni costo. Purtroppo si instaura un piccola battaglia di orzate in cui perdo strada e così mi tocca inseguire più che nella prima regata. All'ultima virata per la boa riesco anche ad incartarmi col trapezio e mettere la vela in acqua -_-" e nell'ultima poppa mi faccio sfilare da Volo nell'approcio alla boa come se fossi uno della scuola vela ma il vento e poco e lo sbattimento tanto quindi la mia voglia di lottare non è proprio al masimo come pure la concentrazione. Alla fine sarò 16° con qualche pentimento per alcune scelte tattiche fatte ma va bene, la classifica generale provvisoria mi vede ancora 15° e sebbene debba difendermi da un paio di vicini di classifica ho possibilità di migliorare.

Super riassuntone, parte IV

Venerdì 9 luglio
Oggi c'è anche Lorenzo, l'uscita è prevista per l'una ma io vado fuori prima: oggi la giornata è bellissima, sole, vento steso e onde basse.
Mi allargo abbastanza e trovo ancora più aria, trapezio al massimo e scotta in mano per resistere alle raffiche; di lasco una goduria.
Poi.... durante una virata afferro il tack-stick e... craaack! Il tubo si è spaccato per la pressione della maniglia. Rientro in poppa e mentre gli altri mi chiedono come sono le conzioni al largo riallestisco i trapezi alla maniera tradizionale; non mi ci ero mai trovato bene ma ora tocca impegnarsi.
Riesco che il vento è sceso abbastanza e inizio a provare qualche virata: le prime 3 disastrose ma poi piano piano prendo confidenza e alla fine non mi trovo poi tanto male.
Finalmante escono anche gli altri e iniziamo con le solite regatine
Nelle partenze non brillo ma poi in conduzione recupero bene sia di bolina che di poppa...
Speriamo che domani alla regata non faccia troppe cazzate...

Super riassuntone, parte III

Giovedì 8 Luglio

Seconda giornata di stage, giornata decisamente difficile: poca aria e un'onda della madonna.
Oggi Andrea è in contender con noi, a suirci dal gommone è Emilio Betta.
Condizioni, non c'è bisogno che lo dica, snervanti.
Di bolina ci si concentra a non andare in retro, di poppa in pratica ci si lascia spingere dalle onde.
Nel complesso non male ma non è che ci abbia capito molto.

venerdì 9 luglio 2010

Super riassuntone, parte II

Mercoledì 7 luglio: prima giornata di stage con il pluricampione del mondo Andrea Bonezzi e il bravissimo Emilio Betta.
Per l'occasione Lorenzo mi presta la sua seconda vela , una cicada abbastanza usata ma ancora decente...di certo migliore della mia wavelength da museo.
Siamo in 6
Partenza della prima regatina senza lode ne infamia, bordeggio decente (mica male questa vela!) e alla fine giungo 3°!
Bene! dopo la regata di domenica avevo una mezza idea di fare un falò (ovviamente scherzo, però il morale era a terra)
Finita questa regata lasco e lascio la vela sventata per tirare il fiato e guradrmi intorno.... il boma si abbassa e in un attimo mi ritrovo la vela in pozzetto: la drizza si è rotta all'altezza della piomba.
OK, la sfiga ci vede benissimo e pare sia affezionata a me.
Rientro trainato, pedalata di 6 km per prendere un pezzo di ricambio e con l'aiuto di Andrea e della sua pinzona rimetto la drizza in condizioni di funzionare.
Nel de-briefing ci vengono mostrate alcune foto fatte in acqua, non sono molto fotogenico a dire il vero ma la mia condotta non viene troppo massacrata, a quanto pare non sono proprio da buttare ;)

Super riassuntone, parte I

Allora, nonostante io sia fisicamente e mentalmente moooolto stanco mi impongo di scrivere gli avvenimenti recenti perchè sono certo che altrimenti finirei per omettere molte cose.

iniziamo

domenica 4 luglio: esordio in regata col contender, Jack la Bolina.
Arrivo presto, ho bisogno di tempo per sistemare quacosina e provare i risultati in mare, in più devo prendere il pass per lasciare l'auto nel parcheggio.
Sbrigate queste formalità, esco!
Non c'è un alito d'aria, sdraiato a prua, la barca scivola silenziosa... aspetto che si alzi un po' d'aria scorrendo davanti ai frangiflutti.... ad un certo punto sento delle voci... voci femminili.... non capisco una parola, probabilmente qualche lingua sovietica; mi giro e cosa vedo da sotto il boma? 2 ragazze su altrettanti materassini gonfiabili, a una decina di metri da me e intente a prendere il sole.....nude; si, proprio come la mamma le ha fatte (e posso aggiungere che le ha fatte proprio bene!)
Da galantuomo mi allontanno come un'ombra, nel frattempo (a 0,1 nodi di velocità ci vuole un pochino di tempo) si accorgono di me e elegantmente girano i materassini dandomi le spalle.

Comunque

Si alza l'aria e anche un'intensità più che dignitosa.
provo la linea ed è decisamente buono in boa mure a sx, però in una flotta così eterogenea (laser, contender, 420, FD, catamarani vari) è da suicidio quindi allestisco una partenza in boa mure a dritta con la speranza che si crei un varco che mi permetta poi di virare.
Partenza poco meno che perfetta ma poi i miei peggiori incubi si avverano: non riesco a stringere un cavolo! in pratica ho la peggiore prua di tutta la flotta, e non perchè voglio far correre la barca ma perchè semplicemente la vela si sgonfiava; qualche ritocco alle regolazioni e la situazione migliora leggermente, diciamo che ora ho la stessa prua dei catamarani -_-"
fortunatamente scelgo alla perfezione i bordi e vado abbastanza bene nei laschi ( a parte il 4° che è stato una vera sofferenza e vengo persino superato da un tizio col laser).

Per riassumere

risultato: merdesimo (ma non ultimo)
diagnosi: come ben sapevo ma non volevo convincermene, la vela è passata a miglior vita.

sabato 3 luglio 2010

Raid Cologna-S.Benedetto

Domenica 27 giugno

Partenza da Cologna Spiaggia ore 6.10
destinazione S.Benedetto del Tronto, obiettivo: arrivare entro le 10.00 (termine ultimo per regolarizzare l'iscrizione). In alternativa
mi avrebbe iscritto furtivamente Lorenzo ma a patto che riuscissi ad arrivare entro le 11.30 orario di partenza della regata.

All'inizio una bava di vento, da SW e nessuna traccia delle brezza di terra procedo così piano piano per circa un miglio quanto l'intensità aumenta un po' e al lasco la barca cammina bene, io seduto sul bordo, scia pulita e ondina che inizia ad alzarsi dal timone.
Supero il porto di Giulianova e continuo così per circa un'altro miglio quando il vento inizia a ruotare a destra: ora faccio sempre rotta diretta ma sono di bolina mure a sinistra. Buona velocità ma l'intensità è quella sfigata per il contender: troppa per stare seduti ma poca per stare comodi al trapezio; il risultato è un povero timoniere col trapezio alto, piedi contro la scassa della deriva e ginocchia semiflesse. Questo
unito al fatto che c'è un'onda lunga da nord causata da una bassa poco profonda in mezzo all'adriatico fa si che il lavoro di quadricipiti sia costante, cosa che in prospettiva regata un pochino mi preoccupa.

Comunque il vento continua la sua rotazione e mi ritrovo così a dover bordeggiare: mure dritta punto deciso verso terra mentre mure a sinistra sono di una ventina di gradi fuori dalla rotta diretta.

Le previsioni davano che la rotazione a destra sarebbe continuata quindi all'inizio decido di insistere sul bordo verso il largo in modo che quando avessi virato il buono mi avrebbe portato dritto alla meta. Dopo un po' però, il fatto che il vento non giri più unito alla distanza dalla riva che adesso è considerevole (specie considerando che per le dotazioni che ha, ovvero nulla, il contender dovrebbe rimanere entro i 300 metri dalla riva) decido di fare un bordo mure a dritta per riavvicinarmi.

Nonostante il bordeggio e la scarsa intensità, alle 8.00 sono al traverso del pontile di Villarosa;
percorse finora 8 miglia alla media di 4 nodi. Nel programmare la navigazione avevo ipotizzato una velocità media di 3 nodi e quindi
mi ritrovo con circa un'ora di vantaggio sulla tabella di marcia.
Bene! Rientro in barca e chiamo Lorenzo per aggiornarlo sulla situazione.

Rittacco il telefono e...il vento se ne va.....

resto a ciondolare tra Villarosa e Martinsicuro per 40 minuti.... avevo cantato vittoria troppo presto.

Richiamo Lorenzo e gli dico che probabilmente dovrà iscrivermi lui, rimaniamo che lo avrei
richiamato dopo aver passato il porto di Martinsicuro per fargli sapere se ce l'avrei fatta ad arrivare in tempo per la regata.

Finalmente all'orizzonte vedo una linea scura che si avvicina... ed è bella scura! Il vento riparte, circa
10 nodi in aumento e rafficato. Evviva, posso stendermi bene al trapezio, la velocità aumenta, il confort anche, il mare pure ma la
cosa non mi preoccupa. Potrebbe invece essere un problema la direzione: diritto sul muso!

Incluso il tempo fermo in bonaccia, impiego un'ora a fare le 3 miglia scarse fino a Martinsicuro: sono le 9.00

Ma va bene, di questo passo ce la farò!
Finisco di pensare questo e.... STACK!!! mi ritrovo in acqua.... con una manovra degna di un funambolo riesco ad impedire che la barca
scuffi, risalgo e trovo che lo spezzone di dyneema che collega strozzatore e anello del trapezio di è rotto.
Mi arrabatto e riesco a fare una riparazione di fortuna. Riparto, viro, tempo di contare fino a 30 e..... STACK!!!! ….di nuovo in acqua. Anche questa volta impedisco la scuffia e mi accingo a vedere cos'è successo stavolta..... la stessa cosa di prima! Decisamente quegli spezzoni
erano arrivati alla frutta, hanno ceduto a distanza di 5 minuti l'uno dall'altro. Sistemo alla meglio anche questo e riparto.

Certo che il morale non è più dei migliori: è abbastanza destabilizzante ritrovarsi per 2 volte di fila in acqua senza colpa. Finalmente il vento continua a girare verso destra ma io sono a sinistraaaaaa!!! ok, manteniamo la calma, spingiamoci ancora di più sottocosta che magari la rotazione è accentuanta dal barlume di termica causata dalla sabbia che si scalda. Così è e riesco mure a dritta a proseguire quasi parallelo
alla costa. Nel frattempo Lorenzo mi chiama ma non rispondo: ormai manca poco e ho già deciso che la regata la salto: i trapezi arrabattati sembrano tenere ma la velocità di manovra è drasticamente aumentata insieme al rischio di piantarsi prua al vento.

Penultima chicca: manca mezzo miglio scarso, faccio uno stacchetto verso il largo, riviro, vado ad agganciarmi al trapezio (nel frattempo l'aria è aumentata e ci vuole un po' di agilità) faccio per uscire e.... una delle cinghie dell'imbrago che tiene in posizione il gancio del trapezio si allenta.... ok, non è proprio giornata... riesco a mollare randa in tempo per risparmiarmi un bagno e rimetto a posto la cinghia.

Ormai sono le 11.30 e vedo intorno a me le barche uscite dal circolo ragn'a vela che provano i bordi.

Mi avvicino al corridoio di lancio tra i frangiflutti... sembra abbastanza libero.... dovrò entrare di lasco e non ho troppi margini per rallentare in caso di bisogno.

Quello che racconto ora si è svolto nel giro di 10 secondi: entro al centro per lasciarmi dello spazio di manovra in entrambi i sensi, metà deriva alzata, tolgo la coppiglia di fermo della pala del timone, alzo lo sguardo è..... il motoscafo posaboe è ancorato di traverso nel corridoio, decido così di tenermi sulla destra e passare sopra l'ancora in modo da non rischiare il timone contro la cima con cui è ancorato... anzi...
avevo quasi deciso quando con la coda dell'occhio vedo una signora, prima coperta dal motoscafo, dall'altra parte del corridoio ma circa
10 metri davanti a me.... è su una secca con l'acqua che le arriva alle caviglie.

BEEEEEEENEEEE......

...se orzo secco esco dal corridoio e falcio una decina di ragazzetti che giocano lì accanto... decido per
la poggiata secca sperando di evitare la cima del motoscafo, strambo, continuo orzando e riesco più o meno a fermarmi tra il motoscafo e i
frangiflutti. ...fiuuuu è andata bene penso, ora il vento mi farà scarocciare lentamente verso la spiaggia.... e invece no! Una strana corrente mi tira verso i frangiflutti.... e che cavolo, possibile che ora debba sfasciare il legnetto per una cazzata?!?!?!?

mi butto in acqua per tenerla lontana dagli scogli assassini, la barca rolla, mette il boma in acqua e scuffia. Ma possibile?!?!?! dopo quello che è succeso con i trapezi scuffio ora?!?!? come un gatto afferro la deriva e la rimetto dritta; ormai gli scogli sono vicinissimi alla prua... tipo un metro scarso.... nuotando la allontanto e poco dopo inizio a toccare sulla secca, piano piano guadagno la riva.

Vedo Lorenzo che.... non mi ha nemmeno portato una birra di ben arrivato!!!

Poverino con quella manovra filo-scogli gli ho fatto pardere 10 anni di vita, in effetti sembra più vecchio del solito.


Il dopo è routine: birra, birra, barista carina che guarda me, barista gay che guarda Lorenzo e continua a passargli davanti, sistemazione della barca, ecc.



P.s.: direte: come facevi a sapere quante miglia avevi fatto? Avevi un GPS?

No, mi ero fatto un foglietto con le distanze tra vari punti cospicui. Foglietto che per evitare che si bagnasse avevo scotchato integralmente sulla coperta a poppa... pare abbia funzionato bene e ora entrerà di diritto nella bacheca dei ricordi.