lunedì 27 giugno 2011

Alla faccia......

...di......lo dico alla fine!
Visto quanto accaduto sabato e con le previsioni che per tutta la domenica davano 2 nodi di nulla e tutto il mare residuo che si possa immaginare, mi apprestavo a trascorrere una giornata all'insegna dell'ozio, magari un'uscita in barcone ultrarelax ma nulla di più. E infatti la giornata è iniziata proprio con quell'andazzo ozioso che mi ero prefissato: sveglia ignorata e giro in barcone saltato.
Poi mi alzo.... mi affaccio dalla finestra e vedo: sole.....e le piante scosse dal vento! Però io sono in collina, sicuramente al mare non ci sarà nulla (come da previsione) e così decido di fare giusto un giretto al porto prima di pranzo e magari aperitivare alla LNI. Però il velista che è in me approfittando di un attimo di distrazione, afferra comunque la sacca e con nonchalance la getta in macchina.
Arrivo al porto e trovo il paradiso sceso in terra: vento, sole, un po' d'onda, vento e............. VENTO! un bell'ESE frizzantino!
Armo, mi cambio, mando un sms a Lorenzo che è sul barcone e magari se non si è allontanato troppo potrebbe farmi qualche foto (mentre rosica ovviamente) e mi accingo ad un'eroica uscita dallo scivolo del porto (di cemento....e pure stretto!)
Già nel porto con 8-10 nodi e acqua piatta inizio a riempirmi di endorfine, ma quando esco è meglio!
12 nodi molto (ma molto molto) oscillanti mi accolgono insieme ad un'onda che non è nemmeno lontana parente di quella del giorno prima. E' la prima uscita seria (i 5 minuti di dossi del giorno prima non contano) che faccio col nuovo boma carbo e....... va alla grande!
Ci sono molte barche, fa davvero piacere vedere che finalmente il diporto giuliese inizia a dare segnali di ripresa.....o per meglio dire..... di abbandono degli aperitivi in banchina.
Appena uscito mi ingarello con un 40 e gli faccio capire che il legnetto
<> e non si fa certo mettere sotto dal primo plasticone che passa.
Poi intravedo una motovedetta....forse sono un po' lontanuccio dalla costa e così mi riavvicino con 30 secondi di planate, poi incrocio un hobie cat che va in direzione mare aperto e la guardia costiere lo ignora proseguendo il pattugliamento verso sud, così strambo e torno ai miei poveri plasticoni.
Cerco Lorenzo ma non lo vedo. Ah, ecco una barca blu! ....no, è Juno. Ah! eccone un'altra: mi avvicino un pochino e faccio un paio di numeri.....poi mi accorgo che è un Elan 45, non Lorenzo, faccio un paio di accellerazioni giusto per motivare il legnetto a non farsi mai mettere dietro e cambio rotta.
Lorenzo non si vede e così opto per il piano B: prua verso sud e sbarco al Mucillagine di Cologna:
Aperitivo: birra e patatine
Pranzo: cubanito (gelato biscotto di non so quale marca)
Digestivo: birra
Il barista mi guarda strano viste le ordinazioni fatte in serie in 15 minuti e ancora più strano quando pago con una banconota che gronda acqua.
Nel frattempo c'è lo spettacolo del mare...e della clientela; come dire...è sempre molto stimolante quel lido in quanto a frequentazioni :D Aggiungeteci che un contender in lamellare attira più attenzione che la tartaruga del palestrato di turno e potete ben capire come mai mi piacciono tanto le sortite in spiaggia.
Sento che il vento inizia a mollare e contemporaneamente scorgo una bella barca blu che sotto gennaker fa rotta verso nord; riconosco la vela "anoressica": è Lorenzo. Saluto, mi "rivesto" e faccio per andargli incontro ma l'imprevisto è dritto in prua: una secca malefica dove non sarebbe dovuta essere e mentre avevo solo mezza deriva giù ma il timone già bloccato in posizione abbassata.
è seccante finire su una secca.... ecco la mia faccia seccata

Fortunatamente la pala riesce comunque a sollevarsi piegando la coppiglie messa come fermo, e così mi risparmio una delle seguenti azioni:
  • ricompare un timone
  • recuperare bulloni e rondelle stuccatisi nel distacco degli agugliotti
  • rcuperare sulla battigia lo specchio di poppa staccatosi dal resto della barca che nel frattempo affonda
Come potete capire mi è andata veramente di culo e me la caverò con una coppiglia nuova e una pennellata di resina addensata nel solco lasciato dalla coppiglia.
Rimettere la pala in condizione di essere abbassata mi costa comunque alcuni minuti e così lorenzo è già a metà strada quando io riesco finalmente a prendere il largo.
Arrivo in porto che il vento non è più da trapezio (tranne qualche raffichetta, comunque poca roba), ormeggio ad un pontile galleggiante e mentre mi faccio una birra sul barcone mando Manuel a provare finalmente l'ebrezza di avere il sedere su una barca seria: anche se al 5% delle potenzialità vista la poca aria, il legnetto mi è sembrato abbia piacevolemente colpito Manuel, chissà che non sia scoccata la scintilla per cui.............. Vabbè, il nuovo potenziale contenderista si è appena trasferito a Roma per lavoro, quindi al massimo andrà a rimpolpare la già nutrita flotta della IV zona.

Ora che ho detto più o meno tutto, per concludere il post non mi resta che completarne il titolo:

....di tutti i siti meteo che hanno cannato in pieno le previsioni;
....di Vittorio che è la terza volta di fila che mi sola l'allenamento;
....di Lorenzo che ha deciso di fare il pensionato a 32 anni dandosi a barche dal culo pesante;

...last but not least...

............della seccaaaa!!!!

sabato 25 giugno 2011

non c'è mai....

...un fotografo quando serve!

Oggi voglio, anzi no, devo uscire!
Vento in aumento, e mare formato, armo e trascino il legno per i 200 metri si spiaggia accanto al porto fino al mare.
Il mare è più che formato, frangenti alti e cattivi si estendono a perdita d'occhio ma io sono duro e pirla e quindi affronto i marosi.
Partenza senza timone e con un soffio di deriva per evitare di toccare e zig-zago tra i frangenti, fortuna che c'è un bel vento perchè sennò mi ributterebbero indietro: in un paio ci passo in mezzo e...fortuna che ero agganciato al trapezio perchè altrimenti la barca mi sarebbe scappata da sotto il sedere! piano piano accellero finchè prendo un paio di onde e su entrambe pensavo di essere decollato visto il successivo atterraggio duro....e invece no.... perchè..... il decollo è avvenuto qualche secondo dopo! -_-"
Finalmente le onde sembrano più basse e così abbasso timone e deriva, ora posso quindi uscire al trapezio, cazzare vang e iniziare la goduria..... e infatti così è stato...per circa 20 secondi, però! Perchè infatti è stato questo il tempo che ci ho messo a raggiungere il 10-12 nodi fatali: mi scontro con un'onda (più alta di quelle precedenti tra l'altro) e così accade.... il legnetto si impenna e spicca il volo.... lo sento, il timone va a vuoto, è in ariaaaaa!!!!
L'atterraggio è da dimenticare... o meglio, mi piacerebbe dimenticarlo. E' proprio pesante e io per non gravare ulteriormente sulla barca fletto le ginocchia per ammortizzare, ma (credo) in contemporanea il ritorno di timone e deriva nella densa H2O mi provoca uno momento sbandante improvviso che unito alla mia mollezza nell gambe mi catapulta sottovento.
Raddrizzo e trovo un taglietto di 5 cm sulla coscia (penso causato dal ponticello dello strozzatore della randa) e lo stick piegato a π/2 (thank god che non è in carbonio).
La decisione è rapida: stavolta è andata bene ma è inutile rischiare di giocarsi la barca senza un motivo decente, viro e torno mestamente in spiaggia.
Certo anche il rientro in mezzo ai frangenti è a rischio, ma modestia a parte gestisco benissimo la situazione e così arrivo sano e salvo alla riva.

martedì 14 giugno 2011

Folloniha - Day 4

Come detto la partenza è prevista per le 10.30 e quindi sveglia alle 7.

Alla reception per il check-out non c'è la solita ragazza (peccato, aveva un certo nonsochè) comunque sbrighiamo le pratiche e adiamo al circolo.

E' pacifico che la scelta del segretario di anticipare l'orario, seppur ben motivata, è alquanto impopolare e così, dopo un paio di risposte scorbutiche da un membro del comitato (io: <> lui: <>) andiamo in mare.

Brezzettina leggerissima e si sta lì a ciondolare fin verso le 11.30 quando finalmente iniziano le procedure.

Oggi mi sento determinato a far bene e così mi butto nella mischia.

Prima partenza dignitosa e riesco da subito a smarcarmi navugare in aria pulita. I risultatisi vedono perchè alla boa di bolina le solite lepri non sono così lontane e giro abbondantemente nei primi 20.

Sempre poca grinta alle portanti e così pur avvicinandomi a chi mi precede perdo qualche posizione. Seconda bolina recupero qualcosa ma di poppa mi si rifanno sotto gli inseguitori. Quì ho un colpo di fortuna perchè a una ventina di lunghezze dalla boa il mio marcatore Betta senior mure a sinistra viene intercettato da Riccardo Giuliano mure a dritta che me lo toglie di torno, consentendomi di girare la boa in tranquillità e dopo un traverso nel quale mi sono tenuto ben alto per evitare coperture porto a casa un finalmente onorevole 19°!

I temporali ci girano sempre intorno e la seconda regata ne sarà fortemente influenzata: parto malino causa ingorgo e così ci metto un po' a liberarmi dalle coperture. Quando fialmente alzo la testa, la maggior parte della flotta procede verso la sinistra del campo di regata dove sembra esserci più pressione, io invece intuisco una rotazione a destra e mi ci affido: a scegliere quindi la destra siamo un pugno di barche tra i quali Luca Bonezzi che allunga un po' su tutti.

Ormai la decisione strategica è stata presa e bisogna crederci, o la va o la spacca, quindi con la boa ancora lontana vado a virare mooolto vicino alla layline ipoteica post-rotazione.

Sarà bravura o sarà culo, fatto sta che la destra paga e anche molto: io nonostante la brutta partenza giro 11° e Luca che ci ha creduto da subito è 1° con un discreto distacco.

Alle portanti però un bel casino perchè più si è avanti e più quelli dietro hanno pelo sullo stomaco e voglia e mezzi per ricacciarti indietro, così mi ritrovo circondato da coperture e 11-12 barche mi passano da tutte le parti.

Alla seconda boa di lasco poi mi ritrovo ingaggiato in quarta fila esterna: una tragedia greca. Perdo subito le 3 posizioni degli interni più altre 4-5 a causa delle coperture e dell'impossibilità a virare, cosa questa che mi fa anche scadere molto sottovento rispetto a tutti gli altri.

Appena mi libero però, mi sembra di sentire una rotazione opposta a quella del primo bordo, stavolta il vento sta andando a sinistra! E allora sinistra sia: vado molto bene, ho davanti a una cinquantina di metri Michele Benvenuti e sono un pochino (-ino-ino eh!) più veloce, ma con un paio di gradi in meno di angolo.

La fortuna deve essere dalla mia parte perchè mentre insisto sulla sinistra, prima riesco per un pelo a neutralizzare la "rollata" di un avversario che con mure a sinistra mi vira appena a prua e sottovento, poi oltre ad incassare l'intuizione della rotazione a sinistra che arriva puntuale, il comitato mi fa un bel ragalo optando per una riduzione del percorso e così, prendendo gli arrivi alla boa di bolina, mi evita una nuova fagocitazione alle portanti da parte del resto della flotta.

Concludo 22° recuperando quasi 10 posizioni in questa seconda bolina.

Ormai sono le 15.00 e sarebbe masochistico darci un'altra partenza, tantopiù che il vento è in calo.

A terra nemmeno lavo la barca, vado dritto verso il carrello stradale per avvantaggiarmi la partenza vsto anche che devo ritirare da Luca il boma usato che alla fine ho deciso di prendere; alla fine grazie anche a Vittorio che non avendo fatto la seconda prova aveva già smontato la sua barca, siamo tra i primi a finire di caricare.

Ce ne andiamo così a mangiare un piatto di pasta ed inizia la premiazione.

Vince meritatamente Giovanni Bonzio, secondo un grande Davide Fontana e terzo il campione italiano uscente Michele Benvenuti. Campione master Emilio Betta mentre il premio per il più giovane va al bravissimo Riccardo Giuliano.

Torniamo alla barche giusto in tempo per stringere le cinghie e partire mentre inizia a diluviare.

domenica 12 giugno 2011

Folloniha - Day 3

Ieri abbiamo fatto spesa e quindi dopo la solita sveglia alle 8, colazione a "casa".

Solite cose e si scende in acqua verso le 11.30

Pochissimo vento e alle12 sale l'intelligenza.

Dopo una mezzora il comitato piazza il campo e inizia le procedure. Evidentemente ieri qualcuno aveva fatto notare la calca in barca comitato e così oggi tanto per estremizzare il concetto, la boa viene disposta qualche decina di metri sopravento alla barca comitato (please, non mi si venga a dire che il vento è ruotato perché io ho fatto 4 rilevamenti tra prima e dopo l'inizio delle procedure e la boa era sempre ultra favorita). La cosa non sarebbe stata nemmeno un problema ad una zonale ma vi potete immaginare cose succede se 50 barche vogliono partire tutte in 50 metri quadrati di acqua e possibilmente con le mure a sinistra; se non ve lo immaginate ve lo spiego io: succede che quelli mure a dritta avrebbero precedenza ma di fatto non riescono ad uscire dall'area di prepartenza, così o succedono domino di barche, virate d'emergenza, bestemmie, ecc. con perdita di tempo per tutti; oppure sfilano a poppa di quelli mure a sinistra oppure gli virano sotto: in entrambi i casi si beccano valanghe di rifiuti, quelli mure a sinistra da parte loro hanno il culo stretto perché una rotazione a sinistra sarebbe rovinosa per la regata (e per le barche); quelli che non se la fidano a infilarsi in quei 50 metri quadrati (come me) si ritrovano sottovento a tutti: partire in ritardo mure a dritta in barca vuol dire essere ultimissimi con distacco, partire in ritardo mure a sinistra in boa vuol dire essere affondati dai colleghi che mure a dritta procedono come un muro paralleli alla linea.

Io mi ritrovo bello incartato ma ancora galleggiante e forte di una tensione delle check stay finalmente ortodossa nonostante i mega imbottigliamenti, pur tra gli ultimi non perdo troppo contatto; accade così che di lasco e sono particolarmente ispirato e sfruttando al massimo il cavillo "è ammesso il rollio per agevolare il governo" recupero più di una decina di posizioni; nell'ultima poppa però ne perdo un paio per mancanza di cattiveria e così concludo entrambe le prove intorno alla trentesima posizione: ohhh! Finalmente si inizia a ragionare!

Rilevante riportare che a metà dell'ultima poppa della seconda prova il vento ci abbandona del tutto e così mezza flotta resta sospesa in un limbo che pare infinito e che di fatto fa compattare le barche. La boa giunge come una liberazione... ora finalmente si può orzare fino al traverso e arrivare....e invece no! Rotazione di 90° e si bolina con 2 nodi di vento. In questo episodio non mi sento comunque di criticare il comitato visto che in effetti i primi 10 erano già arrivati da tempo e la sfortuna ci ha messo del suo nell'inficiare la prova di noi ritardatari.

Visto che il vento è finito e noi siamo tutti letteralemte arsi dal sole che non ha concesso tregue, tutti a terra per birretta/e e doccia ristoratrice.

Questa sera abbiamo voglia di carne vera (per intenderci non 1 costoletta e 1 salsiccia) e così inforcate le solite bici ci dirigiamo verso il cetro di Follonica dove scoviamo dopo non poco girovagare una trattoria molto olto promettente di cui però ora mi sfugge il nome. Come da menù ordiniamo 2 tagliate "come ì burro" e ci accompagnamo un carpaccio di zucchine e 2 birre rosse artigianali. Prezzo onestissimo (20€ a testa) e l'unico rammarico è stato di non aver provato gli antipasti e i primi che erano molto particolari e sicuramente meritano di essere provati.

Gelatino al solito posto e dopo aver dato una sistemata a valige e bungalow tutti a nanna che l'indomani ci tocca fare il check-out e la partenza è stata messa alle 10.30 per tentare di fare qualche prova in più visto che è l'ultimo giorno e il limite per l'ultima procedura è fissato alle 15.30 per consentire di caricare le barche e partire prima di notte.

venerdì 10 giugno 2011

Folloniha - Day 2

La giornata inizia con una classica sveglia alle 8.

La notte ha portato ristoro a mente e corpo, tranne che ai bicipiti dai quali ho l'impressione che l'acido lattico si possa strizzare come si fa con una spugna.

Mini pedalata fino al bar, classica ciambella e stavolta succo di frutta al posto del cappuccino.

Altra mini pedalata fino alla L.N.I., si mettono ad asciugare mute e calzari, si arma la barca, si mangia un panino... insomma è routine. Il vento invece di monotonia non ne vuole sapere e così dopo una giornata frizzante come quella precedente, ora non si capisce bene come sia la situazione: ponentino poco convinto che oscilla, poi aumenta, poi scende....insomma non ha capito bene cosa vuol fare da grande.

A terra origliatori affidabili danno il comitato per agguerritissimo: “oggi ne facciamo 3” dicono; a me già iniziano a girare perché non capisco queste dichiarazioni di belligeranza: hai ancora il sapore del caffè in bocca, dai mezza occhiata ad un mare che pare un groviera da quanti buchi ci sono e già hai in testa di dare 3 prove! Non si fa!

Usciamo e il vento non ha ancora risolto la sua crisi esistenziale; io ci metto del mio per incasinarmi la vita proponendo una regolazione di check stay.... come dire.... inedita (si, sono un bel pirlotto) ma qualche bordo pre-partenza mi conforta (a torto).

2 partenze una peggio dell'altra: spropositamente favorita la posizione in barca comitato e per me che ancora non ho voglia di tuffarmi nella mischia le regate sono tutte in salita; difatti nonostante il vento “adriatico” sono quasi riuscito a fare più schifo della giornata con vento fresco (incluso il DNF), la cosa più imbarazzante è che non ho scuse, sono io che ho regatato male male male.

Finita la seconda prova sono a ciondolare intorno alla linea quando vengo catturato da una raffica che mi fa partire al lasco al trapezio: i temporali che per tutto il tempo ci avevano girato intorno, hanno deciso di avvicinarsi al campo di regata; quindi io dopo un paio di planate puramente ludiche rientro in barca e faccio alcune riflessioni su questi fenomeni isolati: se va bene si ciucciano tutto il vento e niente regata, se va malino danno vento talmente instabile che prima il comitato ci fa partire e poi annulla tutto, se va male ci becchiamo il classico temporale estivo con 30 nodi di vento a 15°C e annesso diluvio universale; come potete ben capire faccio il pelo alla poppa del comitato e comunicato il mio abbandono me ne ritorno bello bello a terra.

Scelta saggia e lungimirante visto che quando io arrivo in spiaggia vedo che il comitato ha infine optato per una “intelligenza su H” a cui i concorrenti hanno risposto, una volta tornati a terra, smontando tutto dalle barche per la serie “degli -ulteriori segnali a terra- non ci frega nulla”.

Vittorio ho scoperto essere stato ancora più lungimirante di me visto che mi aveva preceduto di alcuni minuti, così diamo una sciacquata e una sistemata rapida prima ce arrivi il resto della flotta e ci andiamo a fare una doccia a “casa”.

Un'oretta di relax e siamo pronti per tornare al “ristorante” del circolo dove, come da programma, ci verrà offerta la cena...................................................................................................allora........................................................chi c'era sa cos'è successo e sa anche quali erano stati i rapporti tra regatanti e gestore del “ristorante” fin dall'inizio della manifestazione.

Non voglio entrare nel merito di quanto sia poco stato costantemente poco accogliente e -permettetemi- maleducato il gestore in questione (solo lui eh, la signora e i ragazzi -credo moglie e figli- erano in ottimi rapporti con tutti) quindi dirò solo che in occasione di quella cena, per cui gli accompagnatori hanno anche dovuto sborsare 15€ a cranio, con circa 90 commensali, il menù consisteva in 5-6 vassoi di affettati (a buffet), 90 salsicce (a buffet), 90 costolette di maiale (a buffet) e 3-4 ciotole di insalata

Purtroppo i primi, successivamente additati come maleducati, si son magari presi 2 costolette, sapete com'è....giusto per puntellare la salsiccia e limitarne il rollio nel piatto.... e così tutti si sono alzati da tavola con la fame, alcuni proprio senza aver mangiato.

Io e Vittorio, sempre sull'onda della lungimiranza, capita l'antifona, ce la svignamo alla svelta e ci consoliamo con un bel gelatone fermandoci alla prima gelateria che ispirava fiducia.

Abbiamo quasi finito quando vediamo sciamare della facce dall'appetito familiare: una ventina di “commensali” (le virgolette sono d'obbligo vista la mensa) ha seguito il richiamo della pancia approdando nella nostra stessa gelateria.

Quindi la serata è andata avanti e tra gelato, chiacchiere di barche, regate passate e future e strascichi dell'assemblea di classe del giorno prima, appuro che ci sarebbe la possibilità per le mie povere tasche di accattarsi da Luca un bel boma in carbonio, ex rotto ora riparato e con cui lui sta regatando proprio al campionato (nonostante ne abbia portati altri 2 nuovi, cosa questa che mi rincuora non poco sulla bontà della riparazione).

Mi riprometto di buttarci un occhio il giorno dopo e ce ne torniamo al villaggio per la nanna.


mercoledì 8 giugno 2011

Folloniha - Day 1

Ci svegliamo con calma visto che la prima partenza è prevista per le 12.00 e dopo un classico cappuccino e ciambella al bar del villaggio andiamo alla LNI per scaricare le barche (e le bici) dal carrello stradale.
Comunque nonostante siano appena le 9 il vento è già presente e bello steso, cosa questa che turba non poco dei poveri centro-adriatici abituati alle brezzette del primo pomeriggio.
Armiamo, perfezioniamo l'iscrizione e timbriamo le vele: io Ullman titolare più Ullman fregata a Lorenzo mentre Vittorio BRB come prima e Cicada, sempre fregata a Lorenzo, come riserva; la seconda vela si rivelerà comunque un lusso inutile per entrambi visto che per tutti e 4 i giorni utilizzeremo solo le due vele abituali.
Per le 10 abbiamo finito e ci facciamo un panino a testa: nutriente ma leggero visto che di lì a un'ora e mezza saremo in acqua.
Il colpo d'occhio in acqua non è di quelli che si vedono tutti i giorni: 49 contender che navigano con 7-8 m/s d'aria sono davvero uno spettacolo; provo qualche bordo e tanto per non perdere l'abitudine mi faccio una bella scuffia al lasco con tanto di salto all'indietro e sgancio dal trapezio mentre sono in volo per evitare di finire sulla vela.
Il comitato, puntuale, da il segnale d'avviso alle 12 e così vado incontro alla prima partenza del mio primo campionato italiano contender: percorso corto (bolina-lasco-lasco-bolina-poppa-traverso) la linea è affollatissima, l'agitazione è tanta e così me ne resto nelle retrovie. Il vento va pian piano rinforzando, è all'incirca lo stesso incontrato alla nostra interzonale di aprile ma l'esito finale sarà leggermente diverso: per la serie “quando il gatto non c'è i topi ballano” e poi “stavolta i gatti ci sono tutti e qualcuno sembra una tigre” concludo con un misero 42° nonostante il passo non fosse malvagio visto che finalmente mi sto abituando a poggiare a lasciare che il legnetto decolli anche in bolina.
Il vento aumenta nella seconda prova fino a 10 m/s e a dire il vero la cosa non mi crea troppi problemi, a parte una virata improvvisa per evitare una collisione che è poi finita in scuffia; tuttavia alla prima boa di lasco mi incasino in strambata e così finisco di nuovo a bagno, raddrizzo ma la barca scuffia di nuovo (vang ancora cazzato mannaggia a me) e da lì diventa tutto un casino perché la mia preparazione atletica (assente) si fa sentire e ho serie difficoltà ad arrampicarmi sulla deriva (tra l'altro scivolosissima)...dopo 3 tentativi andati a vuoto le braccia iniziano ad abbandonarmi e alla fine devo far ricorso all'aiuto (con annesso ritiro dalle regata) di un gommone appoggio grazie al quale riesco finalmente a tornare “all'asciutto”. Mentre gli altri continuano la regata io sono alla frutta: guadagno la riva mentre mangio una banana.

A terra ritrovo Vittorio: anche per lui giornata da dimenticare visto che come me ha fatto un merdesimo e un DNF.

Laviamo le barche e troviamo loro un angolino per passare la notte, poi ci andiamo a rifocillare con la pasta offerta dal circolo; decidiamo poi di tornarcene un'oretta al bungalow per una doccia e un riposino in attesa che arrivino le 18.30 ora in cui è prevista un'assemblea di classe per parlare (io ascoltare) proposte e obiezioni al calendario 2012 oltre che i soliti aggiornamenti sul bilancio della classe.

Finita l'assemblea inforchiamo le bici (visto che la giornata era stata molto oziosa) e ci dirigiamo verso il centro di Follonica alla ricerca di una pizzeria dove rifocillarci prima di crollare sul letto (dopo la pedalata di ritorno of course).

Folloniha - Il Viaggio

Siamo partiti il primo giugno alle 21 da Giulianova, golf di Vittorio e carrello nuovo con porta-alberi ma senza castello e quindi barche messe a panino con 2 pneumatici nel mezzo. Per contorno 2 bici legate nella parte anteriore.
Alla prima sosta al distributore ho la bella pensata di inciampare mentre scavalco il gancio e così finisco rovinosamente a terra: jeans strappati, ginocchio sinistro ferito e che si gonfierà un poi' durante il viaggio.
Senza altri problemi arriviamo a Follonica alle 2, sganciamo il carrello alla LNI e ci dirigiamo al villaggio "Il Girasole" per la notte.