mercoledì 18 settembre 2013

Rotture mondiali

Parliamo ora delle avarie.
Prima quelle degli altri, che comunque fanno casistica e visti i 10 giorni ventosetti credo possano essere indicativi dei materiali a cui prestare più attenzione.
Il contender è tosto e lo ha dimostrato ancora una volta: a parte un paio di barche con problemi cronici e una sfondata per una collisione (barca comunque recuperata e mi dicono già tornata a regatare) non ho sentito di problemi agli scafi. Sulle attrezzature siamo pure arrivati ad una discreta affidabilità: a non sopravvivere sono stati solo un paio di stick, un boma, qualche agugliotto per errato fissaggio e un piede d'albero per sfortuna/superficialità del proprietario che stava mettendo su' l'albero.

Veniamo a me che credo di essere il vincitore per la quantità di roba sminchiata durante la manifestazione:
-strappone sulla randa
-snodo stick alla frutta e sostituito il penultimo giorno
-dadi autobloccanti degli agugliotti allentati
-esplosione della trozza
-drizza

Le ultime 2 sono collegate e l'episodio merita di essere raccontato, quantomeno per l'epilogo tendente al tragico:
In attesa della seconda prova me ne sto bello bello ridossato sotto Musso con un'altra quindicina di barche, decido di riavvicinarmi alla linea così cazzo un pochino e con meno di mezza vela mi dirigo al traverso verso la linea; improvvisamente un boato metallico: panico
...l'albero resta su così senza toccare nulla per paura di liberare qualche flebile incastro passo in rassegna sartie, crocette, grilli, perni, lande, stamaster ecc. alla ricerca della fonte del rumoraccio sentito.
Non trovo nulla fuoriposto così dopo aver controllato ancora e ancora e ancora ipotizzo un assestamento dei un perno nelle lande forate e vado avanti verso la linea ancora un po' dubbioso. Arrivo alla barca comitato che la prima batteria è partita così orzo un pochino per scorrere la linea da sopravvento...anzi no, a un terzo della linea ci ripenso e viro.
Nel momento in cui finisce la pressione sulla vela e io mi infilo sotto il boma questo viene giù.
Alzo lo sguardo e mi appare chiara l'origine del boato di 10 minuti prima: trozza sradicata dall'albero, per fortuna per sua sgretolazione e non per un problema all'albero dentro cui i rivetti sono ancora tutti ben piantati.
Ovviamente quando ti serve un gommone questo non c'è mai e così con qualche imprecazione in attesa che qualcuno si accorga di me cerco di limitare i danni: 20 nodi in aumento (sarà la regata con più aria), 10mq di vela che sbandiera attaccata ad un tubo di carbonio da 90 lungo più di 3 metri tirato verso prua sulla coperta (la mia bellissima coperta :'( ) dal vang.
Finalmente arriva il gommone, ovviamente con solo una persona a bordo che poveraccia fa ciò che può ma prima di afferrarmi mi molla delle belle pruate. riesce infine a mettermi prua al vento e io sempre col boma in mano cerco di liberare la drizza per ammainare: già liberare l'hook stando sulla barca non è comodo, metteteci la situazione di contorno e... la drizza mi sfugge quando la penna è ancora alle crocette e portata dal vento si incastra sotto i terminali.
Non mi faccio abbattere, ormai è quasi fatta e non ho intenzione di scuffiare la barca col boma libero di mettersi a leva ovunque e spaccare qualcosa: prendo il fido coltello dal giubbino, salgo sulla coperta e in punta di piedi riesco ad arrivare a tagliare la drizza (vectran...impiombata con una brummel da un lato....rastremata all'inverosimile dall'altra per ricongiungersi testa-testa al messaggero in dyneema da 1,5 mm) anzichè la penna.
Mi metto tranquillo, il gommone mi lascia e il tizio mi chiede se riesco a rientrare da solo visto che ci sono le barche in regata che potrebbero avere bisogno di assistenza; tiro su le spalle e gli dico ok, ce la faccio: nella mente avevo già fatto il percorso, il vento portante mi avrebbe fatto scarrocciare verso il circolo (lontanissimissimo), unica accortezza starmene lontano dalla riva per evitare eventuali secche e poi avvicinarcisi tantissimo prima del circolo per riuscire a timonellare verso la remora fatta dal golfetto.
Mi stavo quindi riavvicinando dal centrolago quando vedo dal circolo uscire un gommone che mi punta e mi offre il traino: ottimo! Passo loro la cima di traino e mi metto "comodo"...per modo di dire visto che questi nonostante fossero in 2 non erano capaci di trovare la velocità giusta per evitare strapponi e così inizio a pensare che forse stavo meglio senza aiuto; questo pensiero diviene certezza quando vedo che questi mi slegano in prossimità del circolo ma invece di darmi una spinta verso la remora mi abbandonano al mio destino, con la barca ingoverabile e col ventone e delle ormai discrete onde che mi spingono verso il muraglione della chiesa dall'altra parte del golfetto rispetto al circolo!!!
A farla breve, vengo salvato ad un pelo dal disastro dal decando della classe Erasmo e da una ragazza dell'AVALL, Alice, che requisiscono al volo un gommone con le chiavi inserite. Grazie! :)
Grazie anche a tutti gli amici che si sono prodigati con attrezzature e consigli per sostituire la trozza, ma questo merita un post a parte.

mercoledì 4 settembre 2013

....e quindi....

...tralascio la narrazione delle singole regate del mondiale. Non perchè è passato più di un mese e non me le ricordo, solo perchè come anticipato non ci sono state performance degne di nota: partivo schifo, bolinavo medio (gli ultimi giorni medio/guardabile) ma senza guardare il campo una volta che fosse una e infine alle portanti o recuperavo qualcosa o facevo qualche mega casino che mi faceva perdere tutto e di più!

Quindi, vediamo cosa mi è rimasto della bella esperienza (e se la giudico bella dopo essere annoverato in pagina 6 di 6 nella classifica generale... vuol dire che i mobiletti e chi ci bazzica hanno davvero un valore aggiunto, almeno per me).

Le stazze
Prima volta in vita che faccio delle stazze serie e...gioie e dolori. Gioie perchè la vela è tornata in tempo dalla riparazione e poi perchè pur sapendo quanto pesa la propria barca, finchè non si vede comparire il numeretto sulla bilancia un pochino di strizza la si ha (per la cronaca: 83,300 su un minimo di 83; la barca è decisamente più in forma di me); dolori perchè tra attese varie e rosicamento per gli altri che avevano finito e uscivano (io no) mi sono stancato abbestia e dopo aver passato 1 ora a smontare i circuiti chiusi e un'altra a rimontarli mi ha fatto un pochino irritare vedere barche non proprio overweight essere pesate con tutto armato e magari anche un paio di borracce a bordo.

Il fisico
Gambe, schiena e addominali promossissimi, e non è poco visto che ho fatto più ore di trapezio in 10 giorni che negli ultimi 2 anni; braccia e soprattutto mani....diciamo che c'è molto da lavorare (e magari aumentare di un millimetro e mezzo o 2 alcune manovre)

La barca
Come anticipato ottimo peso, ottima simmetria, materiali discreti (non mi sto lamentando, ho preso legnate da gente con barche improbabili, quindi testa bassa e pedalare, pippa!)
Le note dolenti sono su ciò che mi compete, ovvero:
-progrip del pozzetto un po'scollato ----> rischiati un paio di voli niente male rientrando da trapezio, magari in boa;
-tuning inesistente per quel vento ----> se uno non si allena, non è che i gradi delle crocette gli possano apparire in sogno;
-agugliotti sullo scafo allentati -----> sono un pirla a non averli controllati
-albero ---> un bel giorno mentre aspettavo beato che la prima batteria partisse (io ero nella seconda) sento un piccolo boato metallico
-hook in testa d'albero (e drizza esterna) ---> come efficienza è il top peccato che in emergenza sia un casino da liberare