giovedì 21 aprile 2011

Per ITA 219: HIP-HIP.......

.....URRA'!!!
Questo è quello che domenica scorsa avrei sentito se fossi uno che vince con scioltezza.

E invece no, perchè nonostante avessi un discreto distacco dal secondo e nonostante avessi impostato lo stacchetto di bolina finale per un arrivo rasente la barca comitato, uno scarso mi porta parallelo alle linea e pur potendo virare con tutta la calma del mondo riesco a imputtanare la prima manovra della regata...non la più importante ma sicuramente quella mi avrebbe dato più soddisfazione.
Aggiungiamoci poi che l'impietoso Manuel era lì pronto ad immortalarmi.
Ecco a voi la sequenza fotografica:













Cronaca del fattaccio: decido di virare, lasco mezza bracciata di scotta e strozzo, mi alzo sul braccio afferrando il trapezio, il gancio dovrebbe sganciarsi, orzo e entro in barca, passo sotto il boma....il gancio non si era sganciato! lo sgancio alla velocità della luce e snza nemmeno cercare di riprendere la barca mi arrampico alla spiderman su per la barca e salto sulla deriva. Il tutto fin quì (escluso raddrizzamento che comunque è stato veloce) è durato si e no 6 secondi.
Fortuna ha voluto che il discreto distacco accumulato sul secondo fosse un po' più che discreto perchè nonostante tutto riesco a ripartire e tagliare il traguardo per primo ( :D ), anche se lontano dalla barca comitato per sentire l'hip-hip urra ( :( )

Ora che abbiamo diradato la curiosità dei lettori su come sia andata a finire, possiamo passare a racontare la cose pallose, ovvero tutto quello che c'è prima del risultato.

Per questa regata, che come ASD KINGSAIL abbiamo partecipato ad organizzare, il main sponsor tecnolinea ha avuto cura di fornirci un proiettore su cui far girare foto della regata, video inerenti contender e i marchi delle aziende che hanno offerto alcuni loro prodotti ai regatanti; quindi dopo essere arrivato alle 9.00 mi rimbalzo tra preparazione barca e allestimento della proiezione.




Prima di iniziare a parlare della messa in acqua delle barche e della regata, mi preme dire una cosa che a qualcuno suonerà antipatica ma che devo esternare: premesso che la nostra regatina contender era affiancata ad una zonale laser con cui dividevamo lo stesso campo di regata, se sul bando e sulle istruzioni cè scritto che il segnale della prima prova è previsto per le 10.45 non mi pare buona educazione da parte della quasi totalità dei laseristi arrivare con i carrelli stradali a 5 piani ancora da scaricare alle ore 10.00 e nemmeno farsi chiamare per ben 3 volte al briefing che per aspettare i ritardatari si è tenuto alle 10.30 (ovviamente tutti ipartecipanti in jeans e scarpe da tennis); la trovo una mancanza di rispetto specie considerando che tutti sapevano che il vento era già bello steso (da una settimana di fila) e che quindi non ci sarebbero stati ritardi nel collocamento del campo di regata.
Toltomi questo sassolino dalla scarpa torniamo a parlare di barche: ho dovuto faticare un po' ma alla fine sono riuscito a convincere i contenderisti ad uscire dalla spiaggia adiacente al porto e non dallo scivolo; in questo modo abbiamo avuto maggiore autonomia in caso di rientri anticipati poichè se avessimo utilizzato lo scivolo all'interno del porto avremmo avuto bisognogno di un gommone appoggio ciascuno per avere la certzza di non fare danni alle barche (le nostre ma soprattutto quelle ormeggiate).
Fortunatamente la sabbia era molto battuta grazie ai mezzi che stanno ancora lavorando per ripulire la spiaggia da tronchi e immondizia riversata in mare dai fiumi in seguito alle alluvioni dei giorni passati.




Aspettiamo quindi che il comitato e i gommoni escano dal porto e scendiamo in acqua: vento teso, base tra i 15 e i 17 nodi in aumento durante la regata, onda formata e corta, con innesti di treni di un paio di onde abbastanza alte.
Deriva alla seconda tacca, vang molto teso, base media, cunningam a togliere le grinze, trapezio sinistro una ventina di cm più basso del destro (mure a dritta le onde mi investono prima che la barca riesca a salirci sopra)
La linea di partenza è bella lunga visto che noi siamo in 6 ma è la stessa prevista per i laser che sono una ventina, nonostante questo a -1'30'' c'è una piccola collisione tra una sartia e un boma che per poco non causano a Vittorio una scuffia quantomeno seccante; vista l'ampiezza della linea io decido di stare lontano dai guai e così supero il gruppetto degli assiepati in barca comitato e scendo sulla linea pronto ad orzare al suono della tromba (flebile per il vento).
la scelta paga e infatti riesco ad essere libero e veloce e buttatomi un occhio alle spalle vedo la possibilità di virare e incrociare mure a sx davanti a tutti, cosa che scelgo di fare perchè fa bene al morale oltre che alla regata visto che in questo modo posso rivirare e pormi in posizione di controllo sul resto della flotta.
Tuttavia come avevo già notato mentre ci avvicinavamo al campo di regata, Vittorio con la nuova BRB ha un gran bel passo e soprattutto 3-4 gradi di angolo meno di me, cosa che al successivo incrocio gli permette di passarmi davanti.
Inizia così una serie di 2-3 virate tra di noi visto che il bricconcello per non rischiare vuole tenermi in aria sporca; il distacco rimane praticamente invariato (quello che guadagno in manovra lo perdo nei secondi che resto sotto la sua vela) finchè arriviamo in layline e anzi anche un pelo oltre. Ci siamo arrivati presto e quest'ultimo bordo sarà abbastanza lungo, io sono 5-6 lunghezza dietro, una sottovento; virare adesso sarebbe un suicidio strategico/tattico decido quindi i stringere i denti e sacrificare un paio di lunghezze per rimettermi in aria pulita. Quì forse l'errore tattico cruciale di Vittorio: gli avversari sono lontani e lui pur continuando di bolina decide di puntare alla boa senza preoccuparsi di me. Riesco quindi a uscire dai suoi rifiuti, mi prendo ancora una lunghezza di sopravvento per non rischiare che lui possa rimbalzarmi sfruttando il suo potenziale miglior angolo e mi metto anche io a puntare la boa: un filo di deriva in meno e lasco anche un filo di cunningam e vang; il maggior feeling con la barca rispetto a Vittorio mi aiuta a superarlo, purtroppo solo una trentina di metri prima della boa così che lui si goda per poco tempo i miei rifiuti. Giro la boa e strambo subito, approfittando del passaggio in pozzetto per regolare la deriva, mi sposto verso prua e vedo Vittorio che mi segue. Mi copre ma riesco a mantenere il vantaggio che ho, procedo ad istinto: so dove dovrebbe trovarsi la boa ma non la vedo...a tratti mi sembra di intravederla ma poi la perdo subito; mi rincuora che Vittorio abbia il mio stesso problema visto che di lì a qualche secondo mi chiede dove cavolo si trovi quella maledetta palla colorata; lui snervato stramba e da quel che vedo decide di andare un po' più veloce orzando qualche grado rispetto alla poppa piena, io strambo una trentina di secondi dopo di lui ma continuo a scendee il più profondo possibile: questo unito al fatto che ora non ho più la sua copertura mi consentono di avvantaggiarmi di qualche decina di metri finchè finalmente vedo la boa proprio dove dovrebbe e poco più a sinistra anche l'altra da girare subito dopo anche se è mezza affondata. Parto così per la seconda bolina con un vantaggio rassicurante su Vittorio, tra l'altro provo a tenere in cunningam più mollo e sento la barca più potente così che il resto della prova si riduce a cercare di non fare cavolate. La cosa mi viene bene specie perchè all'ultimo lasco/poppa vedo che Vittorio è in barca e ha smesso di pompare e quindi opto anche io per una conduzione più conservativa che mi tenga lontano dal caro "tea-bagging".
Poi ovviamente sul finale è avvenuto il fattaccio raccontato all'inizio -_-"

Ultimata la prova attendiamo l'arrivo degli altri e di comune accordo visto il crescere delle onde che avrebbe reso difficoltoso il rientro dalla spiaggia, decidiamo di comune accordo di non fare la seconda prova in programma e tornare a terra. La scelta si è rivelata quantomai azzeccata visto che i laser pur partendo per la seconda prova (loro rientravano dal porto essendo più corti e maneggevoli oltre che plasticosi) non la portano a termine e durante il rientro c'è anche chi rischia di farsi male.


Per un resoconto dal punto di vista dei laseristi e per sapere come sono andate le loro regate vi rimando al blog del simpatico Corrado (che sono quasi riuscito a convertire al contender... mi basta commissionare l'omicidio del suo timoniere in 470! ;) )

La LNI Giulianova ci accoglie con un pranzo vero, non di quelli che generalmente ti propinano al rientro delle regate: Primo dignitosissimo, Secondo sfizioso e dolci a volontà oltre che acqua e un vino decente.
Segue con un po' di attesa la premiazione con "coppe" speciali per i contender (per la prima volta in regata a Giulianova) e successivamente cui vengono anche estratti tra tutti i partecipanti dei premi offerti dall'ASD KINGSAIL grazie a Tecnolinea, Cantina Anfra e Ristorante Fattoria Cerreto.

domenica 10 aprile 2011

Sta arrivando l'estate quando....

....i derivisti dismettono la muta lunga in favore di shorty o T-shirt.
...ovvero quando vedendoli (vedendoci) passare si nota quel "bel" segno netto a metà bicipite -_-"
Ieri ed oggi 2 uscitine in compagnia dei laser: ieri niente vento (rara condizione per il medio adriatico sponda italiana), questa mattina invece 10 nodi c'erano tutti e così finalmente ho potuto riscontrare quanto sia arruginito nelle manovre da trapezio.... poi il vento è andato calando fino ad abbandonarci quasi del tutto verso le 15.00

Vittorio nel frattempo è andato alla Nazionale di Civitavecchia....e io rosico!