lunedì 12 luglio 2010

Super riassuntone, parte VI

Domenica 11 luglio

Ho un sonno che non ci vedo, nel pomeriggio di ieri riesco a trovare Martini e concludere per la ulmann: bella, mi piace! però necessiterebbe di un bell'aggiustamento del rake che non ho tempo di fare e sopratutto collaudare quindi insisto con la Cicada (grazie ancora Lorenzo).

Prima partenza
parto benino, ho ITA 4 (un certo regatante pluricampione del mondo) una trentina di metri avanti e una decina sottovento, davvero un bel punto di riferimento! riesco grazie alla sorte benevola a navigare quasi sempre in aria pulita e a raggiungere la mia tanto agognata sinistra del campo di regata. Arrivo in boa e... sono 8°!! WOW!!!! La gioia dura poco visto che alle spalle sono tallonata da un gruppetto di 4 contender agguerriti come non mai tra cui ache l'inossidabile Patrone sulla sua fiammante Brontolo; visti gli scarsi risulatati nelle poppe di ieri sono quasi rassegnato al fatto che verrò sverniciato e invece accade l'insperato: vado forte, ieri ho imparato molto dai miei errori e così gli inseguitori mi si compattano dietro ma non riescono a passarmi e insieme ci avviciniamo tutti sensibilmente a Betta che in boa mi precederà di una decina di secondi. Nella seconda bolina invece di credere nella sinistra anche a scapito di qualche duello vista la densità di contender da quella parte, opto per sfruttare un bel canale di aria pulita che mi fa salire bene al centro del campo di regata: la cosa purtroppo non mi paga e in boa di bolina mi ritrovo a dover inseguire... sinceramente preferivo essere preda piuttosto che cacciatore! alla boa di poppa sono ancora dodicesimo ma ho a mia volta un inseguitore agguerrito... da scemo, idiota, ecc. mi faccio passare nello stacchetto finale di traverso... solo mezza lunghezza mi ha relegato al 13° posto dopo una prima metà di regata quasi perfetta... e la cosa mi brucia parecchio!

La seconda prova vede una maggiore pressione sulla destra che io non vedo e quindi non va proprio benissimo, ero gasato per la prova precedente ma ora l'unico pensiero che ho è che essendo la quarta prova ho uno scarto da giocarmi...

Per la terza prova il comitato sembra indeciso se fari partire o meno; io insieme ad almeno un altro 70% della flotta lanciamo messaggi subliminari puntando diritti al corridoio di lancio ma il comitato non ne vuole sapere di mandarci a terra e così ci fa partire per una prova da suicidio: salti di vento di 20° e barche che nonostante siano sulle stesse mura e ad una trentina di metri l'una dall'altra, hanno prue completamente diverse. La poppa è un'agonia. Secondi giro più corto ma sempre da tragedia greca, nessuno ci capisce un cavolo e alla fine il fottore C ha il sopravvento (e non si lascia nemmeno orzare tanto facilmente).
Alla fine un altro sedicesimo che sa di amaro viste le condizioni a metà tra la tragedia e la commedia.
Di seguito allego la classifica generale: non nascondo che viste alcune premesse sono piuttosto deluso, penso che un paio di posizioni in meno sarebbero state per me più giuste ma tant'è, come esordio non posso certo lamentarmi anche perchè il livello credo fosse davvero molto alto per essere "solo" una regata di ranking list.

http://www.ragnavela.com/images/stories/eventi2010/contender.pdf

Super riassuntone, parte V

Sabato 10 luglio

E' giunta l'ora!
Causa solito lavoro notturno/mattutino arriviamo tardino a S. Benedetto, comunque appena in tempo per il briefing ma comunque non abbastanza presto per prendere la "nuova" vela... tutto sommato non mi cambia granchè visto che la Cicada prestatami da Lorenzo per l'occasione si è dimostrata (nei limiti della sua vecchiaia) abbastanza performante con le ariette.
Dopo un po' di fila nel corridoio di lancio, finalmente mi lascio alle spalle i frangiflutti e inizio a provare qualche bordo, per fortuna partono prima gli FD (mi ero dimenticato di dirvi che insieme a noi anche gli FD svolgono una regata nazionale) così ho un pochino di tempo in più.
Prima partenza: ai -1 alzo la testa e in barca comitato vedo una bolgia di barche.... io la mia biondina col cavolo che la infilo lì in mezzo!!! allora visto che mi sembrano tutti belli piantati decido di partire lanciatissimo, poggio dietro alle spalle del gruppone che fa tappo e da sottovento alla linea inizio a risalire in un varco; ne viene fuori una partenza senza infamia ne lode: regalo una trentina di metri a quella decina di regatanti che sono riusciti a partire in barca e lanciati ma vengo fuori molto meglio di quelli che incaponiti sulla posizione non hanno dato importanza a navigare in aria pulita e liberi da orzatori folli (ho visto almeno un paio di concorrenti fare angoli ASSURDI che io nemmeno remando avrei potuto tenere).
La regata procede bene e sono bene o male a portata visiva della flotta davanti a me; si lotta per tenere la posizione e specie in poppa soffro da cani: con questa arietta non riesco a sentire bene la barca e così il mio angolo di discesa ne risente parecchio; comunque c'è di positivo che piano piano almeno l'assetto longitudinale migliora parecchio. All'arrivo nonostante aver sbagliato qualche virata (ancora non sono completamente a mio agio con i trapezi tradizionali) conto davanti a me solo 9 barche.... peccato che evidentemente altre 5 giocavano a nascondino dietro qualche FD visto che alla fine in classifica sono 15°... ma va bene! come esordio non c'è male, se poi si guarda il livello di preparazione e evoluzione delle barche intorno a me, il sorriso si allarga ancora di più :-D

Seconda partenza: parto più in barca e un pelo meno libero della precedente, comunque insisto nel bordo perchè voglio la sinistra ad ogni costo. Purtroppo si instaura un piccola battaglia di orzate in cui perdo strada e così mi tocca inseguire più che nella prima regata. All'ultima virata per la boa riesco anche ad incartarmi col trapezio e mettere la vela in acqua -_-" e nell'ultima poppa mi faccio sfilare da Volo nell'approcio alla boa come se fossi uno della scuola vela ma il vento e poco e lo sbattimento tanto quindi la mia voglia di lottare non è proprio al masimo come pure la concentrazione. Alla fine sarò 16° con qualche pentimento per alcune scelte tattiche fatte ma va bene, la classifica generale provvisoria mi vede ancora 15° e sebbene debba difendermi da un paio di vicini di classifica ho possibilità di migliorare.

Super riassuntone, parte IV

Venerdì 9 luglio
Oggi c'è anche Lorenzo, l'uscita è prevista per l'una ma io vado fuori prima: oggi la giornata è bellissima, sole, vento steso e onde basse.
Mi allargo abbastanza e trovo ancora più aria, trapezio al massimo e scotta in mano per resistere alle raffiche; di lasco una goduria.
Poi.... durante una virata afferro il tack-stick e... craaack! Il tubo si è spaccato per la pressione della maniglia. Rientro in poppa e mentre gli altri mi chiedono come sono le conzioni al largo riallestisco i trapezi alla maniera tradizionale; non mi ci ero mai trovato bene ma ora tocca impegnarsi.
Riesco che il vento è sceso abbastanza e inizio a provare qualche virata: le prime 3 disastrose ma poi piano piano prendo confidenza e alla fine non mi trovo poi tanto male.
Finalmante escono anche gli altri e iniziamo con le solite regatine
Nelle partenze non brillo ma poi in conduzione recupero bene sia di bolina che di poppa...
Speriamo che domani alla regata non faccia troppe cazzate...

Super riassuntone, parte III

Giovedì 8 Luglio

Seconda giornata di stage, giornata decisamente difficile: poca aria e un'onda della madonna.
Oggi Andrea è in contender con noi, a suirci dal gommone è Emilio Betta.
Condizioni, non c'è bisogno che lo dica, snervanti.
Di bolina ci si concentra a non andare in retro, di poppa in pratica ci si lascia spingere dalle onde.
Nel complesso non male ma non è che ci abbia capito molto.

venerdì 9 luglio 2010

Super riassuntone, parte II

Mercoledì 7 luglio: prima giornata di stage con il pluricampione del mondo Andrea Bonezzi e il bravissimo Emilio Betta.
Per l'occasione Lorenzo mi presta la sua seconda vela , una cicada abbastanza usata ma ancora decente...di certo migliore della mia wavelength da museo.
Siamo in 6
Partenza della prima regatina senza lode ne infamia, bordeggio decente (mica male questa vela!) e alla fine giungo 3°!
Bene! dopo la regata di domenica avevo una mezza idea di fare un falò (ovviamente scherzo, però il morale era a terra)
Finita questa regata lasco e lascio la vela sventata per tirare il fiato e guradrmi intorno.... il boma si abbassa e in un attimo mi ritrovo la vela in pozzetto: la drizza si è rotta all'altezza della piomba.
OK, la sfiga ci vede benissimo e pare sia affezionata a me.
Rientro trainato, pedalata di 6 km per prendere un pezzo di ricambio e con l'aiuto di Andrea e della sua pinzona rimetto la drizza in condizioni di funzionare.
Nel de-briefing ci vengono mostrate alcune foto fatte in acqua, non sono molto fotogenico a dire il vero ma la mia condotta non viene troppo massacrata, a quanto pare non sono proprio da buttare ;)

Super riassuntone, parte I

Allora, nonostante io sia fisicamente e mentalmente moooolto stanco mi impongo di scrivere gli avvenimenti recenti perchè sono certo che altrimenti finirei per omettere molte cose.

iniziamo

domenica 4 luglio: esordio in regata col contender, Jack la Bolina.
Arrivo presto, ho bisogno di tempo per sistemare quacosina e provare i risultati in mare, in più devo prendere il pass per lasciare l'auto nel parcheggio.
Sbrigate queste formalità, esco!
Non c'è un alito d'aria, sdraiato a prua, la barca scivola silenziosa... aspetto che si alzi un po' d'aria scorrendo davanti ai frangiflutti.... ad un certo punto sento delle voci... voci femminili.... non capisco una parola, probabilmente qualche lingua sovietica; mi giro e cosa vedo da sotto il boma? 2 ragazze su altrettanti materassini gonfiabili, a una decina di metri da me e intente a prendere il sole.....nude; si, proprio come la mamma le ha fatte (e posso aggiungere che le ha fatte proprio bene!)
Da galantuomo mi allontanno come un'ombra, nel frattempo (a 0,1 nodi di velocità ci vuole un pochino di tempo) si accorgono di me e elegantmente girano i materassini dandomi le spalle.

Comunque

Si alza l'aria e anche un'intensità più che dignitosa.
provo la linea ed è decisamente buono in boa mure a sx, però in una flotta così eterogenea (laser, contender, 420, FD, catamarani vari) è da suicidio quindi allestisco una partenza in boa mure a dritta con la speranza che si crei un varco che mi permetta poi di virare.
Partenza poco meno che perfetta ma poi i miei peggiori incubi si avverano: non riesco a stringere un cavolo! in pratica ho la peggiore prua di tutta la flotta, e non perchè voglio far correre la barca ma perchè semplicemente la vela si sgonfiava; qualche ritocco alle regolazioni e la situazione migliora leggermente, diciamo che ora ho la stessa prua dei catamarani -_-"
fortunatamente scelgo alla perfezione i bordi e vado abbastanza bene nei laschi ( a parte il 4° che è stato una vera sofferenza e vengo persino superato da un tizio col laser).

Per riassumere

risultato: merdesimo (ma non ultimo)
diagnosi: come ben sapevo ma non volevo convincermene, la vela è passata a miglior vita.

sabato 3 luglio 2010

Raid Cologna-S.Benedetto

Domenica 27 giugno

Partenza da Cologna Spiaggia ore 6.10
destinazione S.Benedetto del Tronto, obiettivo: arrivare entro le 10.00 (termine ultimo per regolarizzare l'iscrizione). In alternativa
mi avrebbe iscritto furtivamente Lorenzo ma a patto che riuscissi ad arrivare entro le 11.30 orario di partenza della regata.

All'inizio una bava di vento, da SW e nessuna traccia delle brezza di terra procedo così piano piano per circa un miglio quanto l'intensità aumenta un po' e al lasco la barca cammina bene, io seduto sul bordo, scia pulita e ondina che inizia ad alzarsi dal timone.
Supero il porto di Giulianova e continuo così per circa un'altro miglio quando il vento inizia a ruotare a destra: ora faccio sempre rotta diretta ma sono di bolina mure a sinistra. Buona velocità ma l'intensità è quella sfigata per il contender: troppa per stare seduti ma poca per stare comodi al trapezio; il risultato è un povero timoniere col trapezio alto, piedi contro la scassa della deriva e ginocchia semiflesse. Questo
unito al fatto che c'è un'onda lunga da nord causata da una bassa poco profonda in mezzo all'adriatico fa si che il lavoro di quadricipiti sia costante, cosa che in prospettiva regata un pochino mi preoccupa.

Comunque il vento continua la sua rotazione e mi ritrovo così a dover bordeggiare: mure dritta punto deciso verso terra mentre mure a sinistra sono di una ventina di gradi fuori dalla rotta diretta.

Le previsioni davano che la rotazione a destra sarebbe continuata quindi all'inizio decido di insistere sul bordo verso il largo in modo che quando avessi virato il buono mi avrebbe portato dritto alla meta. Dopo un po' però, il fatto che il vento non giri più unito alla distanza dalla riva che adesso è considerevole (specie considerando che per le dotazioni che ha, ovvero nulla, il contender dovrebbe rimanere entro i 300 metri dalla riva) decido di fare un bordo mure a dritta per riavvicinarmi.

Nonostante il bordeggio e la scarsa intensità, alle 8.00 sono al traverso del pontile di Villarosa;
percorse finora 8 miglia alla media di 4 nodi. Nel programmare la navigazione avevo ipotizzato una velocità media di 3 nodi e quindi
mi ritrovo con circa un'ora di vantaggio sulla tabella di marcia.
Bene! Rientro in barca e chiamo Lorenzo per aggiornarlo sulla situazione.

Rittacco il telefono e...il vento se ne va.....

resto a ciondolare tra Villarosa e Martinsicuro per 40 minuti.... avevo cantato vittoria troppo presto.

Richiamo Lorenzo e gli dico che probabilmente dovrà iscrivermi lui, rimaniamo che lo avrei
richiamato dopo aver passato il porto di Martinsicuro per fargli sapere se ce l'avrei fatta ad arrivare in tempo per la regata.

Finalmente all'orizzonte vedo una linea scura che si avvicina... ed è bella scura! Il vento riparte, circa
10 nodi in aumento e rafficato. Evviva, posso stendermi bene al trapezio, la velocità aumenta, il confort anche, il mare pure ma la
cosa non mi preoccupa. Potrebbe invece essere un problema la direzione: diritto sul muso!

Incluso il tempo fermo in bonaccia, impiego un'ora a fare le 3 miglia scarse fino a Martinsicuro: sono le 9.00

Ma va bene, di questo passo ce la farò!
Finisco di pensare questo e.... STACK!!! mi ritrovo in acqua.... con una manovra degna di un funambolo riesco ad impedire che la barca
scuffi, risalgo e trovo che lo spezzone di dyneema che collega strozzatore e anello del trapezio di è rotto.
Mi arrabatto e riesco a fare una riparazione di fortuna. Riparto, viro, tempo di contare fino a 30 e..... STACK!!!! ….di nuovo in acqua. Anche questa volta impedisco la scuffia e mi accingo a vedere cos'è successo stavolta..... la stessa cosa di prima! Decisamente quegli spezzoni
erano arrivati alla frutta, hanno ceduto a distanza di 5 minuti l'uno dall'altro. Sistemo alla meglio anche questo e riparto.

Certo che il morale non è più dei migliori: è abbastanza destabilizzante ritrovarsi per 2 volte di fila in acqua senza colpa. Finalmente il vento continua a girare verso destra ma io sono a sinistraaaaaa!!! ok, manteniamo la calma, spingiamoci ancora di più sottocosta che magari la rotazione è accentuanta dal barlume di termica causata dalla sabbia che si scalda. Così è e riesco mure a dritta a proseguire quasi parallelo
alla costa. Nel frattempo Lorenzo mi chiama ma non rispondo: ormai manca poco e ho già deciso che la regata la salto: i trapezi arrabattati sembrano tenere ma la velocità di manovra è drasticamente aumentata insieme al rischio di piantarsi prua al vento.

Penultima chicca: manca mezzo miglio scarso, faccio uno stacchetto verso il largo, riviro, vado ad agganciarmi al trapezio (nel frattempo l'aria è aumentata e ci vuole un po' di agilità) faccio per uscire e.... una delle cinghie dell'imbrago che tiene in posizione il gancio del trapezio si allenta.... ok, non è proprio giornata... riesco a mollare randa in tempo per risparmiarmi un bagno e rimetto a posto la cinghia.

Ormai sono le 11.30 e vedo intorno a me le barche uscite dal circolo ragn'a vela che provano i bordi.

Mi avvicino al corridoio di lancio tra i frangiflutti... sembra abbastanza libero.... dovrò entrare di lasco e non ho troppi margini per rallentare in caso di bisogno.

Quello che racconto ora si è svolto nel giro di 10 secondi: entro al centro per lasciarmi dello spazio di manovra in entrambi i sensi, metà deriva alzata, tolgo la coppiglia di fermo della pala del timone, alzo lo sguardo è..... il motoscafo posaboe è ancorato di traverso nel corridoio, decido così di tenermi sulla destra e passare sopra l'ancora in modo da non rischiare il timone contro la cima con cui è ancorato... anzi...
avevo quasi deciso quando con la coda dell'occhio vedo una signora, prima coperta dal motoscafo, dall'altra parte del corridoio ma circa
10 metri davanti a me.... è su una secca con l'acqua che le arriva alle caviglie.

BEEEEEEENEEEE......

...se orzo secco esco dal corridoio e falcio una decina di ragazzetti che giocano lì accanto... decido per
la poggiata secca sperando di evitare la cima del motoscafo, strambo, continuo orzando e riesco più o meno a fermarmi tra il motoscafo e i
frangiflutti. ...fiuuuu è andata bene penso, ora il vento mi farà scarocciare lentamente verso la spiaggia.... e invece no! Una strana corrente mi tira verso i frangiflutti.... e che cavolo, possibile che ora debba sfasciare il legnetto per una cazzata?!?!?!?

mi butto in acqua per tenerla lontana dagli scogli assassini, la barca rolla, mette il boma in acqua e scuffia. Ma possibile?!?!?! dopo quello che è succeso con i trapezi scuffio ora?!?!? come un gatto afferro la deriva e la rimetto dritta; ormai gli scogli sono vicinissimi alla prua... tipo un metro scarso.... nuotando la allontanto e poco dopo inizio a toccare sulla secca, piano piano guadagno la riva.

Vedo Lorenzo che.... non mi ha nemmeno portato una birra di ben arrivato!!!

Poverino con quella manovra filo-scogli gli ho fatto pardere 10 anni di vita, in effetti sembra più vecchio del solito.


Il dopo è routine: birra, birra, barista carina che guarda me, barista gay che guarda Lorenzo e continua a passargli davanti, sistemazione della barca, ecc.



P.s.: direte: come facevi a sapere quante miglia avevi fatto? Avevi un GPS?

No, mi ero fatto un foglietto con le distanze tra vari punti cospicui. Foglietto che per evitare che si bagnasse avevo scotchato integralmente sulla coperta a poppa... pare abbia funzionato bene e ora entrerà di diritto nella bacheca dei ricordi.