venerdì 10 giugno 2011

Folloniha - Day 2

La giornata inizia con una classica sveglia alle 8.

La notte ha portato ristoro a mente e corpo, tranne che ai bicipiti dai quali ho l'impressione che l'acido lattico si possa strizzare come si fa con una spugna.

Mini pedalata fino al bar, classica ciambella e stavolta succo di frutta al posto del cappuccino.

Altra mini pedalata fino alla L.N.I., si mettono ad asciugare mute e calzari, si arma la barca, si mangia un panino... insomma è routine. Il vento invece di monotonia non ne vuole sapere e così dopo una giornata frizzante come quella precedente, ora non si capisce bene come sia la situazione: ponentino poco convinto che oscilla, poi aumenta, poi scende....insomma non ha capito bene cosa vuol fare da grande.

A terra origliatori affidabili danno il comitato per agguerritissimo: “oggi ne facciamo 3” dicono; a me già iniziano a girare perché non capisco queste dichiarazioni di belligeranza: hai ancora il sapore del caffè in bocca, dai mezza occhiata ad un mare che pare un groviera da quanti buchi ci sono e già hai in testa di dare 3 prove! Non si fa!

Usciamo e il vento non ha ancora risolto la sua crisi esistenziale; io ci metto del mio per incasinarmi la vita proponendo una regolazione di check stay.... come dire.... inedita (si, sono un bel pirlotto) ma qualche bordo pre-partenza mi conforta (a torto).

2 partenze una peggio dell'altra: spropositamente favorita la posizione in barca comitato e per me che ancora non ho voglia di tuffarmi nella mischia le regate sono tutte in salita; difatti nonostante il vento “adriatico” sono quasi riuscito a fare più schifo della giornata con vento fresco (incluso il DNF), la cosa più imbarazzante è che non ho scuse, sono io che ho regatato male male male.

Finita la seconda prova sono a ciondolare intorno alla linea quando vengo catturato da una raffica che mi fa partire al lasco al trapezio: i temporali che per tutto il tempo ci avevano girato intorno, hanno deciso di avvicinarsi al campo di regata; quindi io dopo un paio di planate puramente ludiche rientro in barca e faccio alcune riflessioni su questi fenomeni isolati: se va bene si ciucciano tutto il vento e niente regata, se va malino danno vento talmente instabile che prima il comitato ci fa partire e poi annulla tutto, se va male ci becchiamo il classico temporale estivo con 30 nodi di vento a 15°C e annesso diluvio universale; come potete ben capire faccio il pelo alla poppa del comitato e comunicato il mio abbandono me ne ritorno bello bello a terra.

Scelta saggia e lungimirante visto che quando io arrivo in spiaggia vedo che il comitato ha infine optato per una “intelligenza su H” a cui i concorrenti hanno risposto, una volta tornati a terra, smontando tutto dalle barche per la serie “degli -ulteriori segnali a terra- non ci frega nulla”.

Vittorio ho scoperto essere stato ancora più lungimirante di me visto che mi aveva preceduto di alcuni minuti, così diamo una sciacquata e una sistemata rapida prima ce arrivi il resto della flotta e ci andiamo a fare una doccia a “casa”.

Un'oretta di relax e siamo pronti per tornare al “ristorante” del circolo dove, come da programma, ci verrà offerta la cena...................................................................................................allora........................................................chi c'era sa cos'è successo e sa anche quali erano stati i rapporti tra regatanti e gestore del “ristorante” fin dall'inizio della manifestazione.

Non voglio entrare nel merito di quanto sia poco stato costantemente poco accogliente e -permettetemi- maleducato il gestore in questione (solo lui eh, la signora e i ragazzi -credo moglie e figli- erano in ottimi rapporti con tutti) quindi dirò solo che in occasione di quella cena, per cui gli accompagnatori hanno anche dovuto sborsare 15€ a cranio, con circa 90 commensali, il menù consisteva in 5-6 vassoi di affettati (a buffet), 90 salsicce (a buffet), 90 costolette di maiale (a buffet) e 3-4 ciotole di insalata

Purtroppo i primi, successivamente additati come maleducati, si son magari presi 2 costolette, sapete com'è....giusto per puntellare la salsiccia e limitarne il rollio nel piatto.... e così tutti si sono alzati da tavola con la fame, alcuni proprio senza aver mangiato.

Io e Vittorio, sempre sull'onda della lungimiranza, capita l'antifona, ce la svignamo alla svelta e ci consoliamo con un bel gelatone fermandoci alla prima gelateria che ispirava fiducia.

Abbiamo quasi finito quando vediamo sciamare della facce dall'appetito familiare: una ventina di “commensali” (le virgolette sono d'obbligo vista la mensa) ha seguito il richiamo della pancia approdando nella nostra stessa gelateria.

Quindi la serata è andata avanti e tra gelato, chiacchiere di barche, regate passate e future e strascichi dell'assemblea di classe del giorno prima, appuro che ci sarebbe la possibilità per le mie povere tasche di accattarsi da Luca un bel boma in carbonio, ex rotto ora riparato e con cui lui sta regatando proprio al campionato (nonostante ne abbia portati altri 2 nuovi, cosa questa che mi rincuora non poco sulla bontà della riparazione).

Mi riprometto di buttarci un occhio il giorno dopo e ce ne torniamo al villaggio per la nanna.


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